“Olga”, un film della regia di Elie Grappe che narra una storia ucraina, è stato premiato al 74° Festival di Cannes nella sezione “La Settimana della critica” (La Semaine de la Critique). La pellicola, coprodotta da Svizzera e Francia, si è aggiudicata il premio SACD per la migliore sceneggiatura, un premio assegnato dalla Società degli autori e compositori drammatici.
“Olga” è l’esordio al lungometraggio di Elie Grappe che, assieme a Raphaëlle Desplechin, è anche cosceneggiatore del film. Al centro della pellicola di finzione c’è la quindicenne ginnasta ucraina Olga che si allena in Svizzera, dove vive la famiglia del padre, per concorrere a un campionato europeo. I suoi pensieri però sono rivolti all’Ucraina, dove scoppia l’Euromaidan e dove sua madre lavora come giornalista. Grappe ha seguito gli avvenimenti del Maidan attraverso fonti stampa. Per lo sviluppo del film, ha visitato l’Ucraina diverse volte per raccogliere le testimonianze di chi aveva vissuto il Maidan e partecipato alla rivoluzione.
“Quando ho iniziato a lavorare sul progetto, (…) ho incontrato tante persone che erano state in Maidan. È stato fondamentale per trovare la prospettiva migliore per raccontare il Maidan, invece di far vedere solo la mia prospettiva svizzero-francese,” ha detto il regista in un’intervista alla rete televisiva pubblica ucraina “UA: CULTURA” a Cannes.
La protagonista, Olga è interpretata da un’attrice non professionista, Anastasia Budiashkina, una ginnasta di Luhansk. A dare un tocco realistico alla pellicola, inoltre, sono gli spezzoni documentaristici girati nel Maidan. Durante la fase di produzione, l’Ucraina è anche diventata un set per alcune riprese del film, mentre il regista ha collaborato con un produttore ucraino ed una squadra tecnica locale.
Tecnicamente, però, l’Ucraina non figura tra i Paesi della coproduzione. Nel 2019, i produttori ucraini di “Olga” hanno presentato la domanda per gli aiuti finanziari all’Agenzia statale ucraina per il cinema (Ukrainian State Film Agency), ed il progetto aveva inizialmente ricevuto una garanzia per il finanziamento ucraino. Tuttavia, nella fase finale del concorso, al progetto è stato rifiutato il finanziamento richiesto.
È avvenuto dopo il cambiamento dei vertici politici nel Paese, che ha scatenato un effetto domino anche sulle istituzioni culturali principali. Sotto la nuova dirigenza, le istituzioni hanno prodotto una serie di decisioni operative valutate dalla comunità professionale come poco competenti.
“Il nuovo Ministro della cultura, degli affari dei giovani e dello sport, Volodymyr Borodianskyi, probabilmente non avendo contezza di come funziona il finanziamento del settore cinematografico nel lungo periodo, ha detto che il Consiglio statale a sostegno del cinema aveva superato il limite di finanziabilità in quell’anno. Invece è una pratica comune, in quanto i film in produzione non esauriscono il finanziamento stanziato nell’anno corrente,” racconta alla “UA: CULTURA” il produttore ucraino Sashka Chubko.
Così, il Ministro ha ordinato di tagliare a metà l’elenco dei progetti che avrebbero ricevuto il sostegno e “Olga” non è entrato nella lista finale.
“È straordinario come un regista francese abbia fatto un film che è, essenzialmente, ucraino. Decisivo anche il contributo della troupe ucraina,” prosegue Chubko. “Di fatto, siamo stati impegnati nella produzione di questo film per qualche anno senza avere il finanziamento, perché comprendevamo quanto importante fosse per l’Ucraina,” spiega il produttore.
Le informazioni dettagliate sul film sono disponibili dalla pagina de “La Settimana della critica”, un estratto dal film è visionabile a questo link.
Foto: www.semainedelacritique.com