Un drone russo colpisce il guscio protettivo della centrale nucleare di Chornobyl. Nella notte del 14 febbraio, un drone d’attacco russo con una testata altamente esplosiva ha colpito la copertura del blocco n.4 distrutto della centrale nucleare di Chornobyl. A renderlo noto è stato il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi in un messaggio sui social. Ha detto che l’arco ha subito danni considerevoli, che l’incendio è stato spento e che al momento i livelli di radiazioni non sono aumentati. Parlando più tardi in giornata, Zelenskyi ha ipotizzato che si potesse trattare di un attacco deliberato in quanto il drone volava ad un’altezza di 85 metri che non è visibile ai radar.
Secondo l’Agenzia statale per il regolamento nucleare dell’Ucraina, un’esplosione e l’incendio successivo hanno danneggiato l’integrità della struttura esterna della copertura e alcune attrezzature in un’officina per la manutenzione delle gru.
Al 20 febbraio, erano ancora in corso i lavori alla centrale per localizzare ed estinguere i punti di combustione senza fiamma sparsi per la copertura, ha dichiarato il Ministero della protezione ambientale e delle risorse naturali dell’Ucraina.
La Russia usa le innovazioni tecnologiche sviluppate nella guerra in Ucraina contro i Paesi Nato, afferma Isw. La Russia sta sviluppando e affinando le sue potenzialità di operare droni nella guerra contro l’Ucraina, inclusa la resistenza di droni ai sistemi di guerra elettronica e lo sviluppo delle capacità contro droni. È quanto emerge da un rapporto del centro di analisi americano Institute for the Study of War (Isw) del 9 febbraio.
Nel 2024, i Paesi della Nato hanno registrato un numero crescente delle campagne di sabotaggio e delle operazioni ibride russe contro i membri dell’Alleanza atlantica, si legge nel rapporto.
“Le notizie che un Paese membro della Nato fa fatica a contrastare i droni da ricognizione di probabile provenienza russa dimostrano la necessità per gli Stati della Nato di sviluppare ulteriormente le loro capacità difensive mentre la Russia continua ad usare l’esperienza ottenuta sul campo di battaglia in Ucraina per innovare nuove tecnologie,” sostiene Isw.
La Russia prende di mira le infrastrutture del gas ucraine per interrompere il riscaldamento mentre le temperature scendono. La Russia ha preso di mira le infrastrutture del gas ucraine per lasciare il Paese senza riscaldamento a temperature sotto zero. Lo ha dichiarato il Centro per le comunicazioni strategiche Spravdi del governo ucraino il 20 febbraio, precisando che sotto tiro si sono trovati gli impianti di stoccaggio sotterraneo del gas e quelli di estrazione.
Nella notte del 20 febbraio la Russia ha effettuato ancora una volta un massiccio attacco missilistico e con droni contro le infrastrutture del gas ucraine. Lo ha reso noto il Ministro dell’energia Herman Halushchenko.
“In particolare, sono stati danneggiati gli impianti di produzione,” ha detto. “Questi attacchi criminali puntano a fermare la produzione di gas che è necessario per assicurare i bisogni quotidiani dei cittadini e il funzionamento del riscaldamento centralizzato,” ha spiegato Halushchenko. Non ha dettagliato quali strutture fossero state colpite.
Nella notte dell’11 febbraio, la Russia ha lanciato un attacco combinato sull’Ucraina con missili di vari tipi, puntando sugli impianti di estrazione del gas nella regione centro-orientale di Poltava. Quest’inverno la Russia ha anche attaccato i siti di estrazione del gas nelle regioni occidentali di Lviv e Ivano-Frankivsk.
Com’è cambiata l’Ucraina dagli anni ’90 ad oggi? Come la mentalità russa è differente da quella ucraina? Una conversazione con Ulrich Huygevelde, coordinatore del centro Géopolis a Bruxelles e della redazione di Euradio in Belgio. Ulrich organizza una serie di incontri sulla geopolitica all’Università di Nantes in Francia. Appassionato dell’Europa orientale, ha viaggiato innumerevoli volte nella regione ed è stato caporedattore della rivista “Gare de l’Est. Cahiers des mondes de l’Est” per cinque anni. Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.
Foto: la Ministra per gli affari dei veterani, Natalia Kalmykova. I militari ucraini che hanno ricevuto protesi e hanno seguito un corso di riabilitazione nell’ambito di un progetto dell’associazione Revived Soldiers Ukraine,sono diventati modelli di una sfilata della marca Andreas Moskin durante la settimana della moda ucraina (Ukrainian Fashion Week) 2025-2026. La collezione fa parte dell’iniziativa di Ukrainian Fashion Week “I vestiti con la funzione” e contiene indumenti adattati per chi porta le protesi di braccia e gambe. Più foto della sfilata sono disponibili a questo link.