Le Forze Armate ucraine riconquistano quasi tutta la regione di Kharkiv in una controffensiva lampo. “Le truppe ucraine hanno inflitto una maggiore sconfitta operativa alla Russia, riconquistando quasi tutta la regione di Kharkiv nel corso di una rapida controffensiva,” afferma il centro di analisi americano Institute for the Study of War (ISW) in un rapporto dell’11 settembre.
Dopo il ritiro delle forze russe dalle posizioni nell’est della regione di Kharkiv, una nuova linea del fronte passa lungo il fiume Oskil che scorre da Kupyansk a Izyum, sostiene l’ISW citando blogger militari russi.
“Inoltre, le immagini geolocalizzate rivelano che l’11 settembre, le truppe ucraine hanno preso il controllo di Izyum e dei villaggi a sud e a sud-est,” riferisce il centro di analisi.
“Le truppe russe si sono probabilmente ritirate dall’area in grande fretta. I post sui social media mostrano carri armati e altri mezzi militari pesanti abbandonati vicino a Izyum – un’indicazione che le truppe russe hanno fallito nell’organizzare una ritirata coerente,” ha detto l’Institute for the Study of War.
Da inizio settembre, l’Ucraina ha ripristinato il controllo di più di 3.000 chilometri quadrati di territorio. Lo ha reso noto il Comandante delle Forze Armate ucraine, generale Valeriy Zaluzhnyi l’11 settembre. “Sull’asse di Kharkiv, [le Forze Armate ucraine] avanzano non solo verso sud ed est, ma anche verso nord. Siamo a 50 chilometri dal confine statale. (…) La conquista delle aree pesantemente fortificate delle forze russe che avevano orgogliosamente battezzato ‘Moskva’, ‘Omsk’ e ‘Peter’, ha consentito di sviluppare una controffensiva verso Balakliya, Izyum e Kupyansk,” ha detto Zaluzhnyi.
In alcune zone, le truppe ucraine hanno raggiunto il confine statale con la Russia, ha reso noto il capo dell’amministrazione militare di Kharkiv Oleh Synegubov il 12 settembre. Le Forze Armate ucraine hanno riconquistato più di 40 comuni nella regione di Kharkiv. “Hanno liberato un vasto territorio nei distretti di Chuguyiv, Kupyansk e Balakliya,” ha detto Synegubov.
Il Presidente Zelenskyi ha confermato la liberazione di Balakliya l’8 settembre. Numerose foto e video certificano la presenza delle truppe ucraine a Kupyansk e Izyum, ma c’è ancora attesa per le conferme ufficiali che le città siano passate sotto il controllo ucraino.
Spenta la centrale nucleare di Zaporizhzhia. La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata completamente spenta. L’11 settembre, il reattore n.6, l’ultimo operativo, è stato disconnesso dalla rete. Sono in corso i preparativi per raffreddare [l’unità] e trasferirla allo stato freddo, ha affermato l’autorità nucleare ucraina Energoatom. Nei tre giorni che hanno preceduto il fermo, il reattore n.6 stava alimentando solo il consumo di energia elettrica della centrale, a causa degli attacchi russi che avevano danneggiato tutte le linee esterne. Non appena lo permetteranno le condizioni di sicurezza, sarà possibile riparare le linee di trasmissione, riconnettere la centrale nucleare alla rete e assicurare il suo funzionamento sicuro, ha detto Energoatom.
Rapporto Aiea sulla situazione nella centrale. In un rapporto diffuso il 6 settembre, a seguito di una missione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), ha confermato che la Russia aveva stazionato truppe, mezzi militari e equipaggiamenti in vari punti della centrale. In particolare, la missione ha osservato “diversi camion militari al piano terra delle sale turbine dell’Unità 1 e dell’Unità 2, e veicoli militari posizionati sotto il passaggio sopraelevato che collega le unità del reattore”, si legge nel rapporto.
Per prevenire una catastrofe nucleare derivante dai danni fisici causati dalle azioni militari, gli esperti dell’Aiea affermano la necessità di stabilire immediatamente “una zona di sicurezza nucleare e protezione” attorno alla centrale. L’Aiea è pronta ad avviare immediatamente le consultazioni che porteranno all’istituzione di tale zona, l’organizzazione sostiene nel rapporto.
Prevenire un’altra Chornobyl: gli esperti ucraini del settore energia nucleare commentano il rapporto Aiea. In un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme), Olha Kosharna, esperta di energia e sicurezza nucleare sottolinea gli effetti positivi del rapporto. Volodymyr Omelchenko, direttore dei programmi per l’energia e le infrastrutture presso il Centro Razumkov mette in chiaro i rischi dello stato di arresto a freddo di un reattore nucleare. Il video servizio è disponibile in lingua inglese a questo link.
Perdite della Russia nella guerra in Ucraina. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina su larga scala, la Russia ha perso più di 50.150 militari, come ha reso noto lo Stato maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina il 6 settembre.
Gli ucraini sono certi della vittoria, rivela un sondaggio. La maggioranza assoluta degli ucraini – il 93 per cento, esprime la certezza che l’Ucraina riuscirà a respingere l’attacco della Russia. Questo è il risultato del sondaggio intitolato “Identità. Patriotismo. Valori” condotto dal gruppo sociologico “Rating” tra il 17 e il 18 agosto. I risultati dettagliati sono disponibili in lingua inglese a questo link.
Armi a lunga gittata e sviluppo strategico delle capacità porteranno a una svolta in guerra – articolo del Comandante delle Forze Armate ucraine. Le capacità sproporzionate sono una delle caratteristiche principali del confronto militare tra le Forze Armate dell’Ucraina e quelle della Russia. Lo affermano il Comandante delle Forze Armate ucraine, generale Valeriy Zaluzhnyi e il primo vice capo del comitato parlamentare per le attività di sicurezza, difesa e intelligence, tenente generale Mykhailo Zabrodskyi in un articolo congiunto dal titolo “Le prospettive di svolgimento della campagna militare nel 2023: uno sguardo ucraino”, pubblicato da “Ukrinform” il 7 settembre.
“Questa sproporzione si rivela più chiaramente nella differenza tra la portata massima delle armi. Mentre per le forze armate russe essa costituisce fino a 2,000 chilometri, in base alla massima gittata dei missili da crociera aria-terra, per le Forze Armate ucraine è limitata a 100 chilometri. (…) Ciò, tradotto nel linguaggio della pratica militare, significa che le Forze Armate ucraine nel migliore dei casi possono lanciare attacchi con armi antiquate raggiungendo solo la retrovia operativa del nemico, mentre il nemico può lanciare con impunità gli attacchi di precisione su tutto il territorio del Paese,” si legge nell’articolo.
Non è possibile privare la Russia di tale vantaggio in un singolo momento, sostengono gli autori, ma è possibile contrastare il nemico con le capacità di coprire la stessa distanza grazie alle forniture di armi a lunga gittata e di certi tipi di munizioni alle Forze Armate ucraine da parte degli alleati.
“Le unità missilistiche e di artiglieria, l’aeronautica tattica, la Marina Militare e altri componenti delle Forze Armate ucraine devono essere riarmati nell’ambito di un approccio complessivo. Al centro della discussione occorre mettere lo sforzo per creare e sviluppare le capacità, non solo la quantità di armi e mezzi di cui dotare le brigate,” sottolineano il generale Zaluzhnyi e il tenente generale Zabrodskyi.
La maggior parte dei cittadini russi è geograficamente lontana dalla zona di combattimenti, fanno notare gli autori, il che condiziona la loro percezione della guerra in Ucraina. “Per metterla semplice, il caso sta nell’impunità assicurata dalla lontananza fisica. (…) A causa di questa lontananza, i cittadini russi non sentono il dolore delle perdite, delle sconfitte, e, che è il più importante, del costo di questa guerra in tutti i sensi,” si legge nell’articolo.
Un approccio complessivo, rivolto al futuro, per dotare le Forze Armate ucraine di armi della rispettiva lunghezza della gittata, porterà alla parità nel raggio delle armi a disposizione e creerà le precondizioni per una svolta nella guerra, affermano il generale Zaluzhnyi e il tenente generale Zabrodskyi. La versione inglese dell’articolo è disponibile a questo link.
Le cicatrici di guerra nei pressi di Kyiv. Torna la vita nelle comuni nei pressi di Kyiv che hanno subito le distruzioni e l’occupazione russa. Il team del podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) racconta una sua visita nei dintorni di Kyiv. L’episodio è disponibile in lingua inglese a questo link.
La vita a Kupyansk e Izyum sotto l’occupazione russa raccontata da un giornalista e una residente locale. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme), disponibile in lingua inglese a questo link.
Chi sono i militari della Legione internazionale per la difesa dell’Ucraina? Qual è la loro motivazione? La parola a Damien Magrou, portavoce della Legione internazionale per la difesa dell’Ucraina. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.
Foto: il Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze Armate ucraine. I militari della 113^ brigata della difesa territoriale delle Forze Armate ucraine issa la bandiera gialloblu nei villaggi riconquistati di Vasylenkove e Artemivka nella regione di Kharkiv.