Lasciare che si protragga una guerra in Europa è pericoloso, la Nato deve anticipare il nemico. Una conversazione con Valeriy Chaly

УКМЦ Валерій Чалий

Quanto reale è la minaccia dell’aggressione armata della Russia nei confronti dei Paesi membri della Nato? Perché l’Europa deve cercare di essere alla guida della sicurezza sul continente europeo? Perché la Nato beneficerebbe dell’adesione dell’Ucraina all’Alleanza?

Alla vigilia del secondo anniversario dell’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, abbiamo conversato con Valeriy Chaly, cofondatore e Presidente del Consiglio direttivo dell’Ukraine Crisis Media Center, nonché Ambasciatore ucraino negli Stati Uniti (dal 2015 al 2019), consigliere per la politica estera del Presidente ucraino (dal 2014 al 2015) e Viceministro degli Esteri ucraino (dal 2009 al 2010).

Riportiamo una versione tradotta ed abbreviata della conversazione. La versione completa è disponibile in lingua inglese a questo link.   

La Nato dev’essere pronta a uno scontro diretto con la Russia

È assolutamente sbagliato aspettarsi che l’Ucraina sconfigga le forze armate russe da sola, combattendo contro le sue forze di terra, la sua flotta e la sua aviazione inclusi aerei strategici e facendo in modo che gli altri Paesi europei possano rimanere protetti grazie alle azioni eroiche del popolo ucraino. È un’illusione. I Paesi membri della Nato non riusciranno ad evitare uno scontro diretto con la Russia.

Ad ulteriore conferma di ciò si può leggere una recente intervista che il leader russo ha rilasciato a un medium americano, nella quale ha affermato, in maniera inedita, di avere pretese storiche sul territorio dei Paesi membri della Nato, particolarmente sulla Polonia. Ha detto che la Polonia provocò Hitler scatenando la Seconda guerra mondiale, anche se ciò contraddice le conclusioni del processo di Norimberga e le evidenze storiche. Il riferimento ai territori polacchi non è semplicemente un altro discorso dai profili storici, ma è un chiaro accenno all’intenzione della Russia di attaccare i Paesi membri della Nato. 

Staremo a vedere a quale Paese toccherà [subire l’aggressione], se [l’attacco] sarà diretto verso la Polonia attraverso il corridoio di Suwalki, o se ci sarà una provocazione al confine con l’Estonia come delineato in precedenza nei piani operativi russi. Sono convinto che è inevitabile e che i Paesi membri della Nato e dell’Unione Europea non hanno dai tre ai cinque anni per prepararsi. È per questo che occorre rafforzare l’Ucraina ora, al fine di evitare tale scenario per quanto possibile.  

La Nato non ha tre-cinque anni per prepararsi

La Russia coglierà l’occasione mentre i Paesi membri della Nato e l’Europa non sono ancora pronti per lo scontro, anche se l’Europa si è già svegliata. 

Sarebbe erroneo concludere che mentre prosegue una guerra su vasta scala in Ucraina, l’allargamento dell’aggressione russa sarà posticipato. Al contrario, se l’Ucraina continuerà a difendersi senza avere abbastanza armi, senza missili a lungo raggio e aerei, se invece di trasformarsi in una guerra di manovra, questa rimane una guerra di posizione, simile alla Prima guerra mondiale, la Russia cercherà di cogliere il primo momento favorevole possibile.

Possiamo affermare con alta probabilità che un possibile attacco della Russia [ai Paesi membri della Nato] avrà luogo all’inizio del prossimo anno, in un periodo transitorio per gli Stati Uniti, tra il giorno delle elezioni e l’insediamento del Presidente.

L’articolo prosegue in lingua inglese a questo link.