I Pandora Papers svelano il coinvolgimento di Zelenskyi in una rete di società offshore, possibile destinatario dei milioni dell’oligarca Kolomoyskyi

I documenti dell’inchiesta giornalistica Pandora Papers, pubblicati il 3 ottobre, hanno parzialmente confermato uno schema attraverso il quale le aziende dell’oligarca Ihor Kolomoyskyi hanno trasferito il denaro alle società offshore appartenenti a Volodymyr Zelenskyi e al suo cerchio stretto. La rivelazione è al centro della docu-inchiesta “Offshore 95” prodotta dalla testata ucraina “Slidtsvo.Info”, ecco i punti principali. 

L’inchiesta giornalistica Pandora Papers è stata svolta dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (International Consortium of Investigative Journalists, ICIJ) coadiuvato dai giornalisti appartenenti a 150 testate da tutto il mondo. Lo sforzo congiunto a livello internazionale ha rilevato il sistema di conti offshore che coinvolge oltre 300 leader globali e figure pubbliche. Per l’Ucraina, dell’inchiesta si è occupata la testata “Slidstvo.Info”. Nei Pandora Papers figurano oltre 1.500 ucraini.

Nella mole dei documenti, i giornalisti di “Slidstvo.Info” hanno trovato conferme delle informazioni già pubblicate ai tempi della campagna elettorale per le presidenziali nella primavera del 2019. Si tratta di uno schema che ha permesso alle società offshore, i cui beneficiari erano Volodymyr Zelenskyi e alcuni membri del centro di produzione dei programmi televisivi comici “Kvartal 95” (Quartiere 95), di ricevere 40 milioni di dollari da aziende legate all’oligarca Ihor Kolomoyskyi a partire dal 2012, quando il “Kvartal 95” ha iniziato a collaborare con il canale televisivo 1+1.

La rete delle società offshore del “Kvartal 95”. Secondo i dossier consultati da “Slidstvo.Info”, nel 2012, i dirigenti ed i membri del centro di produzione dei contenuti televisivi e cinematografici “Kvartal 95” hanno costituito oltre una decina di società nelle Isole Vergini Britanniche, in Belize e a Cipro. Centrale, in questa rete, la società Maltex Multicapital Corp., posseduta in parti uguali dalle società offshore di Volodymyr Zelenskyi e sua moglie, dei fratelli Serhiy e Borys Shefir, cofondatori del “Kvartal 95” e dello sceneggiatore e regista Andriy Yakovlev.

Secondo quanto riporta l’inchiesta, la società Davegra Limited, intitolata al direttore attuale del Servizio di sicurezza Ivan Bakanov, è entrata in possesso della società centrale Maltex Multicapital Corp. allo scopo di nascondere l’identità dei titolari effettivi.

Il bonifico di Kolomoyskyi. I Pandora Papers forniscono le informazioni che parzialmente confermano il trasferimento di 40 milioni di dollari effettuato dalle aziende di Ihor Kolomoyskyi a beneficio delle società offshore intitolate a Zelenskyi e ai suoi soci in affari nel 2012. Il trasferimento dei fondi è avvenuto tramite un versamento del capitale sociale: le aziende di Kolomoyskyi hanno formalmente investito nelle società offshore del “Kvartal 95”.

Le aziende che hanno conferito il denaro sono le stesse sospettate di riciclaggio dei miliardi della banca PrivatBank, uno dei proprietari della quale era Kolomoyskyi.

Inoltre, ad effettuare il bonifico è stata la filiale cipriota della PrivatBank che figura nelle operazioni di presunto riciclaggio dei milioni di dollari da parte di Kolomoyskyi. Secondo quanto emerso dai Pandora Papers, almeno una delle società offshore del “Kvartal 95” ha posseduto un conto presso la filiale della banca a Cipro. Dall’inchiesta risulta che le società offshore di Zelenskyi e dei suoi soci in affari avrebbero potuto far parte dello schema di riciclaggio, afferma “Slidstvo.Info”.  

Zelenskyi risponde all’inchiesta. Due settimane dopo la pubblicazione dei Pandora Papers, il Presidente Volodymyr Zelenskyi ha così commentato le rivelazioni dell’inchiesta in un’intervista al canale televisivo ICTV: “A dire la verità, il video non è un granché. Ve lo dico da professionista. In primo luogo, non c’è niente di nuovo. (…) Nel 2019, lo stesso filmato è andato in onda sui canali dell’oligarca Poroshenko. L’ha mostrato perché non aveva niente contro di me, non potevo essere infangato. (…) Sono contento di non aver visto nessun nuovo dettaglio. Significa che a partire dal 2019, il signor Petro (Poroshenko – ndt.) non ha trovato niente che mi screditasse in quanto Presidente ucraino,” ha detto Zelenskyi. 

Non ha, invece, negato che nel 2012 ha usato le società offshore, giustificandosi con le pressioni sulle attività imprenditoriali a quel tempo.

“Ai tempi di Yanukovych tutti strutturavano le loro attività commerciali, specie le attività legate alla televisione e ai media. Tutti i canali televisivi hanno posseduto società all’estero, assolutamente tutti, perché è stata una possibilità per liberarsi dall’influenza politica. Il ‘Kvartal 95’ produceva satira ed era oggetto di pressioni, tutti volevano influenzarlo. L’Agenzia delle entrate effettuava controlli quasi giornalmente, sicuramente ogni settimana. Così abbiamo fatto quello che si chiamava ‘la strutturazione degli affari’ del centro di produzione ‘Kvartal 95’,” afferma il Presidente. “Né io, né alcun altro membro del ‘Kvartal 95’ è stato coinvolto nel riciclaggio di denaro né nel 2012, né dal 2012 in poi, né dal 2001 in poi, né dal 2019 in poi. Ci occupavamo solo delle attività creative,” ha detto Zelenskyi.      

Invece, Zelenskyi ha lasciato senza risposta le domande sollevate dall’inchiesta giornalistica sul perché le società offshore non sono state chiuse finora e se egli continui a riceverne i dividendi.  

“Offshore 95”, il film che raccoglie i risultati dell’inchiesta giornalistica svolta da “Slidstvo.Info” in base ai Pandora Papers è visionabile a questo link con i sottotitoli inglesi.

Foto: un fermo immagine dal film “Offshore 95”. Un appartamento nel quartiere lussuoso Clarence Gate a Londra di Serhiy Shefir, un cofondatore del “Kvartal 95” e il primo assistente del Presidente Zelenskyi. Secondo quanto scoperto dai Pandora Papers, si tratterebbe di uno dei tre appartamenti comprati a Londra attraverso le società offshore del “Kvartal 95”.