Giorno 206: sepoltura di massa vicino a Izyum, attacchi russi alle infrastrutture idriche ed energetiche come rappresaglia per sconfitte militari

Più di 400 fosse trovate vicino a Izyum. In un sobborgo di Izyum, una città nella regione di Kharkiv recentemente riconquistata dalle truppe ucraine, è stata scoperta una sepoltura di massa con centinaia di corpi di civili e militari. Ad affermarlo è stato il Presidente Zelenskyi il 15 settembre.

Nel sito di sepoltura di massa vicino a Izyum, sono state trovate circa 445 fosse, ha affermato il capo della Polizia nazionale ucraina Ihor Klymenko in una conferenza stampa il 16 settembre. Inoltre, nel territorio liberato nella regione di Kharkiv sono stati rinvenuti i corpi di quasi 50 civili, ha detto Klymenko.

“Stiamo effettuando l’esumazione dei corpi dei militari. Gli esperti poi procederanno alla loro identificazione. Purtroppo, questo è solo l’inizio del nostro lavoro qui. Al momento non si conosce quanti siti [di sepoltura di massa] troveremo ancora nei territori deoccupati. (…) Il numero delle vittime a Izyum potrebbe essere di alcune volte superiore a quello della tragedia di Bucha,” ha detto il Commissario per le persone scomparse in circostanze speciali Oleh Kotenko.

Nelle città di Vovchansk, Kupyansk, Balakliya e Izyum, recentemente liberate dall’occupazione russa, le forze ucraine hanno trovato dieci stanze di tortura russe, sei delle quali a Izyum. Lo ha reso noto il capo della Polizia nazionale Ihor Klymenko.

“La scoperta delle sepolture di massa e delle camere di tortura nell’Izyum liberata conferma le valutazioni precedenti dell’Institute for the Study of War secondo cui le atrocità di Bucha sono state la prova del modus operandi russo nei territori occupati, non un’anomalia,” sostiene il centro di analisi americano l’Institute for the Study of War in un rapporto del 16 settembre.

Territori liberati anche nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Il 12 settembre le truppe ucraine sono entrate a Svyatohirsk, nella regione di Donetsk. Lo ha reso noto la Guardia nazionale ucraina. Non sono ancora arrivate conferme ufficiali da parte dello Stato maggiore delle Forze Armate ucraine.

Sono stati riconquistati alcuni centri abitati anche nella regione di Luhansk. Sono ancora in corso le operazioni e le verifiche da parte delle truppe ucraine, pertanto i nomi delle località sono ancora coperti da segreto. Lo ha affermato il capo dell’amministrazione regionale militare di Luhansk, Serhiy Gaidai, il 12 settembre. “Le forze russe si preparano per la difesa, da Svatove a Troyitske,” ha detto Gaidai il 16 settembre. Lo “scenario lampo” della regione di Kharkiv non si replicherà nella regione di Luhansk. Si dovrà combattere ferocemente per riconquistare territori, afferma il capo dell’amministrazione regionale militare di Luhansk.

Le truppe ucraine avanzano nel sud. Al 12 settembre, la linea del fronte nell’Ucraina del sud si è spostata in avanti di 12 chilometri. Le Forze Armate ucraine hanno riconquistato più di 500 chilometri quadrati di territorio. A renderlo noto è stato il maggior generale delle Forze Armate ucraine Dmytro Marchenko.

Le immagini satellitari mostrano che tutti i veicoli russi, tranne quattro, hanno abbandonato le posizioni avanzate nel villaggio di Kyselivka, a 15 chilometri a nord-ovest da Kherson; questo è quanto sostiene il centro di analisi americano l’Institute for the Study of War (ISW) in un rapporto del 12 settembre.

Kyselivka è l’ultimo centro abitato maggiore, lungo l’autostrada E58 e la linea ferroviaria, tra le attuali posizioni ucraine e Chornobayivka – un villaggio nei pressi di Kherson, afferma l’ISW.

Le Forze Armate ucraine hanno quasi tutto il territorio della regione di Kherson a portata, come ha detto la portavoce delle Forze di sicurezza e di difesa del Sud Natalia Gumenyuk il 14 settembre.

Attacchi missilistici russi prendono di mira una diga vicino a Kryvyi Rih. Il 14 e il 15 settembre, le forze russe hanno lanciato gli attacchi missilistici su Kryvyi Rih, nella regione Dnipropetrovsk. “I russi hanno sferrato un attacco con sette missili da crociera Kh-22 sull’infrastruttura critica e sulla rete di trasporto di Kryvyi Rih, causando seri danni alle strutture idrauliche [alla diga del bacino idrico Karachunivske]. I missili sono stati lanciati dai bombardieri,” ha detto il capo dell’amministrazione militare della regione Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko il 14 settembre.

A seguito degli attacchi, si è alzato il livello d’acqua del fiume Inhulets, allagando più di un centinaio di abitazioni nella regione.

“Le forze russe probabilmente continueranno a lanciare attacchi contro le chiuse ucraine sul fiume Inhulets per far alzare i livelli d’acqua, tentando così di distruggere la testa di ponte ucraina sul fiume al nord della regione di Kherson,” afferma il centro di analisi americano l’Institute for the Study of War (ISW) in un rapporto del 15 settembre.

La Russia attacca le infrastrutture energetiche come rappresaglia per la disfatta militare nella regione di Kharkiv. L’11 settembre, un attacco missilistico russo ha colpito la centrale termoelettrica Zmiyivska e tre sottostazioni dell’alta tensione nella regione di Kharkiv. Inoltre, l’attacco ha interrotto il funzionamento di 40 sottostazioni. Ad affermarlo è stato il Ministro dell’energia dell’Ucraina Herman Halushchenko. Quattro dipendenti degli impianti elettrici sono morti, mentre altri tre sono rimasti feriti. È uno dei più grandi attacchi russi finora lanciati all’infrastruttura elettrica, ha detto il Ministro.

I blackout hanno colpito gli utenti della rete elettrica nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Donetsk, Sumy e Dnipropetrovsk. A Kharkiv, la metropolitana e i mezzi pubblici alimentati a elettricità hanno interrotto il servizio. La fornitura di energia è stata ripristinata nella maggior parte delle regioni nel giro di qualche giorno.  

Una risoluzione Aiea chiede il ritiro russo dalla centrale di Zaporizhzhia. Il 15 settembre, il Consiglio dei governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), composto ha 35 Stati membri, ha approvato una risoluzione che chiede alla Russia di porre fine all’ocuppazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Il documento è stato approvato con 26 voti favorevoli, due voti contrari, quelli di Russia e Cina, e sette astenuti. La risoluzione lancia un appello alla Russia affinché “cessi immediatamente tutte le azioni contro e presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia e qualsiasi altro impianto nucleare in Ucraina”.

Cedere territori in cambio di una pace è inaccettabile per gli ucraini, rivela un sondaggio. L’87 per cento degli ucraini non vuole cedere territori in cambio della pace. Questi sono i risultati di un sondaggio effettuato dall’Istituto internazionale di sociologia di Kyiv (Kmis) tra il 7 e il 13 settembre. A luglio, l’84 per cento si è espresso in modo simile. I risultati sono consistenti in tutte le regioni. Più dettagli sui risultati della ricerca sono disponibili in lingua inglese a questo link.

Foto scattate dentro l’Azovstal assediata si aggiudicano premi agli International Photography Awards. Una serie di foto di Dmytro “Orest” Kozatskyi, un militare ucraino, difensore di Mariupol e un fotografo del reggimento Azov si è aggiudicata dei premi agli International Photography Awards. La serie intitolata “Vincerà la luce (The Light Will Win) #SaveAzovstalDefenders” è stata scattata dentro l’acciaieria Azovstal mentre era assediata dai russi.

Dmytro Kozatskyi ha vinto il 1° premio nella categoria “Editorial / Press/War / Conflict” e il 3° premio nella sezione “Editorial / Press/Photo Essay / Feature Story”. Le sue opere sono anche tra le cinque migliori selezionate dalla giuria della competizione.

Dmytro Kozatskyi, come centinaia di altri militari ucraini che hanno difeso Mariupol, rimane prigioniero della Russia. Aveva messo le sue foto da Azovstal in libero accesso. Sono disponibili a questo link.

Quali sarebbero le Implicazioni dei falsi referendum nei territori occupati dell’Ucraina? Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme), disponibile in lingua inglese a questo link.

La resistenza della regione Dnipropetrovsk. Nella regione Dnipropetrovsk, la città di Nikopol è sotto attacchi continui. La Russia ha anche preso di mira la diga del bacino idrico Karachunivske vicino a Kryvyi Rih. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) racconta la resistenza della regione centro-orientaleed èdisponibile in lingua inglese a questo link.

I Paesi baltici vietano l’ingresso ai russi. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme), disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: una foto scattata dentro l’acciaieria Azovstal da Dmytro “Orest” Kozatskyi, premiata agli International Photography Awards.