Vertice UE-Ucraina: l’avvio dei negoziati di adesione è possibile entro la fine dell’anno. Il 3 febbraio, a Kyiv, si è tenuto il 24° vertice UE-Ucraina. Il giorno precedente, il 2 febbraio, la capitale ucraina ha ospitato l’incontro tra il Collegio dei commissari europei e il governo ucraino.
“La Commissione riferirà in merito al soddisfacimento delle condizioni da parte dell’Ucraina nell’ambito del suo periodico pacchetto sull’allargamento nel 2023. Fatta salva tale relazione periodica globale, si prevede un aggiornamento della Commissione nella primavera 2023,” si legge nella dichiarazione comune diffusa a seguito del 24° vertice UE-Ucraina.
“Questa frase burocratica segnala la maggiore vittoria ucraina nel suo cammino verso l’adesione all’Unione Europea,” scrive il medium digitale ucraino “Europeiska pravda”. “Se Kyiv attuerà le riforme necessarie, si potranno aprire i negoziati di adesione già nel 2023, è questo il significato [della frase]. Fino a questo momento l’UE aveva rifiutato di fornire all’Ucraina una valutazione scritta, definendo i passi necessari per soddisfare i sette criteri [posti dalla Commissione europea] prima dell’ottobre 2023. Ora l’UE ha accettato di elaborare tale valutazione nella primavera,” afferma “Europeiska pravda”.
Le purghe anticorruzione e le dimissioni a raffica nel governo ucraino. Il 24 gennaio, il Vice ministro della Difesa ucraino responsabile del supporto logistico delle Forze Armate Vyacheslav Shapovalov si è dimesso dopo lo scandalo dell’approvvigionamento alimentare. Il Ministro della Difesa Oleksiy Reznikov ha accettato le sue dimissioni. Una recente inchiesta giornalistica ha accusato il Ministero della Difesa di aver pagato prezzi eccessivi per le razioni di cibo dei soldati. Il 1° febbraio sono stati incriminati Shapovalov e altri due funzionari di alto livello del Ministero della Difesa. Shapovalov è sospettato della mancata fornitura ad alcune unità delle Forze Armate di dispositivi di protezione individuale per un valore superiore a un miliardo di hryvnia (oltre 25 milioni di euro).
Il Viceministro per lo sviluppo delle comunità, dei territori e delle infrastrutture Vasyl Lozynskyi è stato arrestato il 21 gennaio perché avrebbe incassato 400 mila dollari di tangenti per facilitare l’acquisto di attrezzature a prezzi gonfiati, inclusi i generatori.
Il 24 gennaio, il Gabinetto dei ministri (il governo ucraino) ha licenziato cinque capi delle amministrazioni regionali militari. Lo stesso giorno, Kyrylo Tymoshenko ha lasciato la sua carica di vice capo dell’Ufficio del Presidente ucraino.
Il 1° febbraio, l’Agenzia per la sicurezza economica e il Servizio della sicurezza hanno perquisito l’abitazione dell’oligarca Ihor Kolomoyskyi nell’ambito dell’inchiesta sull’appropriazione indebita di 40 miliardi di hryvnia (oltre un miliardo di euro) da parte dell’ex dirigenza dell’azienda produttrice di petrolio Ukrnafta e dell’azienda attiva nella raffinazione del petrolio Ukrtatnafta.
Il 1° febbraio, l’Agenzia statale per le indagini ha rivelato l’appropriazione indebita di oltre 30 miliardi di hryvnia (oltre 767 milioni di euro) da parte della responsabile ad interim dell’Ufficio del Servizio fiscale statale a Kyiv Oksana Dutiy.
Tre attacchi missilistici russi scuotono Kramatorsk nell’arco di due giorni. Il 1° e 2 febbraio, la Russia ha sferrato tre attacchi missilistici contro Kramatorsk, il capoluogo amministrativo della regione di Donetsk. Nella notte del 1° febbraio, la Russia ha colpito la città con un missile Iskander, causando quattro morti e 18 feriti. È stato completamente distrutto un palazzo residenziale nel centro della città. A renderlo noto è stato il capo dell’amministrazione regionale militare di Donetsk, Pavlo Kyrylenko.
Il 2 febbraio, le forze russe hanno lanciato altri due attacchi su Kramatorsk con i sistemi missilistici S-300. Almeno sette persone sono rimaste ferite. “[L’attacco] ha danneggiato 13 edifici residenziali di due piani, tre edifici residenziali di quattro piani, un ambulatorio pediatrico, una scuola, un garage e diverse auto,” lo ha denunciato Kyrylenko su Telegram.
Le testimonianze degli abitanti di un condominio a Dnipro centrato da un missile russo il 14 gennaio. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.
Le profonde radici della guerra genocidiale russa. Un episodio del podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) è disponibile in lingua inglese a questo link.
Il coraggio dell’Ucraina: una conversazione con il filosofo e l’intellettuale ucraino Constantin Sigov. Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.
Foto: l’Ufficio del Presidente ucraino. La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi a fine dell’incontro tra il Collegio dei commissari europei e il governo ucraino a Kyiv il 2 febbraio.