Giorno 745: le possibilità di trasferire i profitti dei beni russi congelati in Belgio all’Ucraina, un’altra nave da guerra russa affondata, due mandati della Cpi per l’arresto di alti militari russi

Il Belgio potrebbe destinare una parte dei profitti dei beni russi congelati alla difesa dell’Ucraina. Il governo belga potrebbe destinare una parte dei proventi stimati in 1.7 miliardi di euro derivanti dai beni russi congelati nel Paese, alla difesa dell’Ucraina. A renderlo noto è stato il Primo ministro ucraino, Denys Shmyhal in una conferenza stampa il 4 marzo, riferendosi ai colloqui con il suo omologo belga durante una sua visita in Ucraina lo scorso mese.  

“Il Belgio ha registrato 1.7 miliardi di euro [generati dai profitti dei beni russi congelati] come entrate nel bilancio. Ha stanziato una parte di questi 1.7 miliardi di euro a sostegno dei profughi ucraini nell’Unione Europea. Il Belgio è pronto a utilizzare un’altra parte [di questi guadagni] per coprire il fabbisogno finanziario dell’Ucraina, incluso quello nel settore della difesa,” ha detto Shmyhal. 

Inoltre, il Primo ministro ucraino ha detto che il Belgio è pronto a considerare, insieme agli altri alleati, le possibilità di confiscare gli asset russi sanzionati nell’UE per dirottarli all’Ucraina. I necessari meccanismi verranno stabiliti entro quest’anno, ha aggiunto. 

L’Ucraina affonda un’altra nave da guerra russa. Nella notte del 5 marzo, un’unità operativa speciale dell’intelligence militare ucraina, il Gruppo 13, ha distrutto la nave pattuglia della flotta russa del Mar Nero “Sergey Kotov”. Lo ha reso noto il Comparto intelligence principale del Ministero della Difesa ucraino su Telegram. L’attacco è stato lanciato con droni marittimi Magura V5 progettati e costruiti in Ucraina.

Il “Sergey Kotov”, pattugliatore russo del progetto 22160, è stato colpito più volte lungo lo scafo sul lato di dritta, di sinistra e a poppa. L’attacco è avvenuto nelle acque territoriali ucraine, nei pressi dello Stretto di Kerch. Nell’ambito di questa operazione, l’intelligence militare ucraina ha agito in collaborazione con la Marina Militare ucraina e il Ministero per la trasformazione digitale.

La Corte penale internazionale emette due mandati di arresto per alti militari russi nel contesto di attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. La Corte penale internazionale ha emesso due mandati di arresto nei confronti di alti ufficiali militari russi — il tenente generale Sergey Kobylash e l’ammiraglio Viktor Sokolov, all’epoca dei fatti comandanti rispettivamente delle forze aerospaziali e della flotta del Mar Nero, per presunti crimini di guerra commessi in Ucraina. Lo si apprende da un comunicato dell’istituzione, pubblicato il 5 marzo.

Secondo la Corte, ci sono fondati motivi per ritenere che Kobylash e Sokolov siano responsabili degli attacchi missilistici effettuati dalle forze sotto il loro comando contro le infrastrutture elettriche ucraine tra il 10 ottobre 2022 e il 9 marzo 2023.

I comandanti russi sono ritenuti responsabili del crimine di guerra di aver diretto attacchi contro obiettivi civili e di aver causato danni eccessivi a civili o danni a obiettivi civili. Devono anche rispondere del crimine contro l’umanità di atti inumani.

Gli alleati mettono a disposizione quasi tutti i fondi che servono per fornire 800.000 proiettili d’artiglieria all’Ucraina. Gli alleati dell’Ucraina sono riusciti a raccogliere quasi tutti i fondi necessari per acquistare centinaia di migliaia di proiettili d’artiglieria, nell’ambito dell’iniziativa ceca per l’acquisto di munizioni per l’Ucraina. Lo ha riferito un membro del governo ceco citato da Bloomberg.

Parlando alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il mese scorso, il presidente ceco Petr Pavel ha annunciato che il suo Paese aveva identificato 800.000 unità di munizioni disponibili nei Paesi terzi che potevano essere consegnate all’Ucraina entro poche settimane, se ne fosse stato garantito il finanziamento.

Lasciare che si protragga una guerra in Europa è pericoloso, la Nato deve anticipare il nemico. Una conversazione con Valeriy Chaly, Presidente del Consiglio direttivo dell’Ukraine Crisis Media Center, nonché Ambasciatore ucraino negli Stati Uniti (dal 2015 al 2019). L’articolo è disponibile in italiano a questo link.

I professori universitari ucraini mettono in evidenza le manipolazioni dei fatti storici nell’intervista rilasciata dal presidente russo Vladimir Putin al commentatore politico americano Tucker Carlson. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: president.gov.ua. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi e il Primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis commemorano le vittime di un attacco russo ad Odesa avvenuto il 2 marzo. Dodici persone, tra cui cinque bambini, hanno perso la vita sotto le macerie di un palazzo residenziale colpito allora da un drone russo.