Perché l’Ucraina non autorizzerà il vaccino anti Covid russo

A febbraio, il governo ucraino ha vietato qualsiasi tipo di autorizzazione in Ucraina per il vaccino russo Sputnik V contro il Covid-19. Per spiegare il dibattito che si è sviluppato intorno al vaccino russo in Ucraina, riportiamo le opinioni di un’esperta che studia la disinformazione e di un infettivologo. Inoltre, facciamo il punto sulla vaccinazione in Ucraina.

Il no ufficiale al vaccino russo. Il governo ha vietato qualsiasi tipo di autorizzazione in Ucraina per il vaccino anti Covid-19 prodotto in Russia. “È vietata l’autorizzazione all’uso di emergenza dei vaccini o di altri farmaci biologici destinati a prevenire la malattia COVID-19 causata dal coronavirus SARS-CoV-2, lo sviluppo e/o la produzione dei quali è stata effettuata nello Stato riconosciuto aggressore dal Parlamento dell’Ucraina,” si legge nel decreto del Gabinetto dei Ministri emesso l’8 febbraio 2021.   

Il vaccino della Federazione Russa come un’arma nella guerra di informazione

La Russia strumentalizza il vaccino Sputnik V per promuovere i propri interessi, particolarmente in Ucraina. Il fenomeno è studiato nell’articolo di Liubov Tsybulska, direttrice del Hybrid Warfare Analytical Group, pubblicato in ucraino dal media “Yevropeiska pravda”. Riportiamo una versione tradotta abbreviata dell’articolo.    

La guerra dei vaccini. Recentemente, la portavoce del Ministero degli affari esteri della Federazione Russa, Maria Zakharova, ha dichiarato che è iniziata una “guerra dei vaccini” anti Covid-19, il che è un tipico metodo del Cremlino per legittimare una retorica bellicosa ed estremamente aggressiva. Così, il Cremlino usa un tema che non è politico per diffondere un sentimento negativo nella società.

Si tratta di una formula che il Cremlino applica in tutto il mondo e che in Ucraina usa forse in modo più intenso, particolarmente grazie alla presenza di una vasta rete dei media e politici che rappresentano gli interessi della Russia. 

Un vaccino strumentalizzato dalla Federazione Russa. In Ucraina, come ovunque, si aspetta che la vaccinazione contro il coronavirus consenta di fare ritorno al funzionamento normale di tutti i settori economici e sociali. Perlopiù, in alcuni settori come il turismo, il mondo di lavoro e la formazione all’estero, diventerà un volano per le opportunità.   

I media filorussi in Ucraina hanno già strumentalizzato l’argomento della vaccinazione per introdurre il tema di discussione “la Russia o l’Occidente?”.

Già alla fine dell’anno scorso, il Hybrid Warfare Analytical Group registrava le due narrazioni principali a riguardo, diffuse dagli attori russi e i loro alleati in Ucraina con intensità elevata:

– L’Europa svolge una campagna di vaccinazione della sua popolazione a pieno ritmo, non le importa dell’Ucraina. L’Ucraina non riceverà i vaccini occidentali.
– La Russia è pronta a dare una mano e a fornire il suo vaccino agli ucraini. 

Come funziona la propaganda. Queste affermazioni vengono inizialmente effettuate dalle figure del Cremlino, poi sono diffuse in Ucraina dai loro satelliti attraverso i canali televisivi legati a Viktor Medvedchuk e dai parlamentari del suo partito (“La piattaforma di opposizione – Per la vita”, Opozytsiyna platforma – Za zhyttia).

Allo stesso tempo, al Presidente Zelenskyi è stata presentata una petizione che chiede al governo di comprare il vaccino russo Sputnik V, mentre l’azienda con sede a Kharkiv “Biolik” ha tentato di presentare un’istanza per autorizzarlo. Inoltre, il portavoce del presidente russo Putin Dmitriy Peskov ha affermato che la produzione di Sputnik sarebbe possibile anche in Ucraina, se le autorità ucraine ne avessero la volontà.

Questa è una propaganda sistemica, coordinata e fatta su misura per i vari tipi di pubblico. In più, si cercano scrupolosamente gli svantaggi di altri vaccini, si enfatizzano tutte le difficoltà intorno alla campagna di vaccinazione, e ogni caso letale viene presentato come un’altra prova della loro inefficienza.      

Allo stesso tempo, promuovono delle tesi palesemente manipolatorie; per esempio “la chipizzazione” attraverso la vaccinazione o “l’Occidente usa l’Ucraina come un laboratorio per le sperimentazioni.” Invece, qualsiasi opportunità di dialogare per vendere il vaccino russo viene enfatizzata come una schiacciante vittoria geopolitica.

Non è a caso, quindi, che, secondo quanto rivelato da un sondaggio recente del Gruppo sociologico “Rating”, il 52 per cento degli ucraini non è pronto a vaccinarsi contro il coronavirus anche se la vaccinazione sarà gratuita. (Secondo uno studio recente della Fondazione “Iniziative Democratiche” di Ilko Kucheriv, Ilko Kucheriv Democratic Initiatives Foundation, svolto nell’ambito di uno studio globale di Gallup, il numero degli ucraini che non vorrebbero vaccinarsi si è ridotto al 30 per cento – ndt.)

Il vaccino russo: la dimensione scientifica

Riportiamo un commento tradotto abbreviato che Volodymyr Kurpita, medico infettivologo, docente della Scuola di sanità presso l’Università nazionale “Accademia Kyiv Mohyla” ha rilasciato a tal riguardo a “Radio Liberty”: 

“La Russia non perde occasione per politicizzare qualsiasi argomento. Anche in questo caso, la Russia ha registrato il vaccino nell’agosto scorso, un mese prima che si iniziassero gli studi clinici di fase III. Se prendiamo un punto di vista scientifico, il 3 febbraio, la nota rivista ‘The Lancet’ ha pubblicato un articolo, valutato anche dagli esperti indipendenti, sui risultati delle prime sperimentazioni del vaccino russo. Ammettono che i risultati presentati sono veritieri. L’efficacia del vaccino è davvero molto alta, quasi del 92 per cento.     

Però ci sono delle domande. Per esempio, i dati presentati provengono dalla Russia. Allo stesso tempo, la sperimentazione è stata condotta anche negli Emirati Arabi Uniti, nel Venezuela e nella Belarus, i loro dati non sono stati ancora presentati.

Secondo, è importante sapere, specie nei territori non controllati, che è somministrato in due dosi che non sono uguali. La prima dose è usata contro un tipo del virus, mentre la seconda – contro un altro. Si distinguono con la marchiatura. 

Terzo, ci sono alcune incoerenze; nel gruppo placebo le reazioni avverse sono state più frequenti che nei vaccinati. Bisogna ulteriormente studiare queste cose.

Dobbiamo essere consapevoli del fatto che i risultati in questione sono stati presentati dalla parte interessata. Non c’è stata una terza parte che abbia valutato i dati in modo dettagliato, per questo i ricercatori internazionali hanno dei dubbi.

Comunque sarebbe molto rischioso ricevere i farmaci da un Paese aggressore, non sappiamo cosa verrebbe consegnato alla fine. Sono i rischi per l’Ucraina, un Paese che sta subendo l’aggressione.

L’articolo (è stato valutato) dalle persone reali dai Paesi diversi e di alta reputazione, ma la documentazione primaria sottoposta alla valutazione consiste delle informazioni generali raccolte dai ricercatori.

Personalmente, non ho dubbi che il vaccino sarà efficace. I rischi sono ben diversi. È una questione di sicurezza nazionale e di politica. Le decisioni vanno prese in base ai motivi di sicurezza nazionale e orientamento politico, in modo da evitare le provocazioni.”

Come l’Ucraina combatte contro il Covid-19

Il 2 marzo, in Ucraina sono stati registrati 5,336 nuovi casi di coronavirus, con 27,407 tamponi e 14,483 test sierologici effettuati nelle ultime 24 ore. I pazienti guariti sono 5,194, i ricoverati – 1,410. Si contano 162 decessi.

I casi totali riscontrati dall’inizio della pandemia sono 1,357,470; 1,176,918 è il numero totale dei guariti. Le vittime del coronavirus ad oggi in Ucraina sono 26,212 in totale.

Vaccinazione. In Ucraina, la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è iniziata il 24 febbraio. La prima consegna dei vaccini, arrivata nel Paese il giorno prima con 500,000 dosi del vaccino Covishield (il vaccino Oxford/AstraZeneca prodotto dal Serum Institute of India) è avvenuta attraverso la firma di un contratto direttamente con il produttore. Nei primi sei giorni sono state somministrate 4,905 dosi.

L’Ucraina fa parte della lista dei Paesi, ai quali una certa quantità del vaccino sarà resa disponibile attraverso l’iniziativa Covax. Secondo il Ministero della Salute, ci si aspetta che l’Ucraina riceverà la prima consegna di 117,000 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech nell’arco della prima fase di assegnazione dosi attraverso il Covax. 

Inoltre, l’Ucraina sta negoziando direttamente con i produttori dei vaccini. L’8 febbraio, il Ministro della Salute Maksym Stepanov ha affermato che l’Ucraina si è accordata con i produttori per la fornitura di 22 milioni di dosi dei vaccini anti Covid-19. Qualche giorno prima, il Ministero della Salute ha confermato la consegna di 12 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca e Novavax, l’arrivo è previsto, al più presto, a febbraio.

Il terzo canale che l’Ucraina esplora per procurarsi il vaccino, è attraverso i negoziati con i Paesi che potrebbero donare all’Ucraina parte dei vaccini prenotati in eccesso.    Il Ministero della Salute ha approvato la Tabella di marcia per le vaccinazioni contro il Covid-19 con l’obiettivo di immunizzare almeno il 50 per cento della popolazione ucraina nel 2021-2022.

Foto: l’Ufficio del Presidente dell’Argentina (la Casa Rosada).