La Russia annuncia il ritiro delle truppe dal confine ucraino, la minaccia resta

Dopo settimane caratterizzate da un alto livello di tensione, la Russia ritira le truppe dal confine con l’Ucraina. I militari russi torneranno alle basi permanenti entro il 1° maggio. Intanto, le armi ed i veicoli da combattimento rimarranno stazionati in un campo di esercitazioni militari vicino a Voronezh almeno fino a settembre, quando si terrà la prossima edizione della massiccia esercitazione “Zapad”. Ciò significa che la minaccia di un’invasione su larga scala resta? Qual è l’obiettivo che la Russia voleva perseguire raccogliendo le truppe? L’ha raggiunto? Riportiamo alcune voci che si esprimono in merito.      

Il 22 aprile, il Ministro della difesa della Federazione Russa Sergei Shoigu ha ordinato di iniziare il ritiro delle truppe dispiegate al confine con l‘Ucraina e nella Crimea occupata, a partire dal 23 aprile. Secondo le istruzioni, le forze dovranno tornarsi alle loro basi permanenti entro il 1° maggio.   

Il ministro Shoigu ha ordinato “di far tornare il personale della 58^ armata del Distretto militare sud, della 41^ armata del Distretto militare centro, della 7^ e 76^ divisione d’assalto aereo, e della 98^ divisione aviotrasportata nella loro dislocazione permanente, entro il 1° maggio 2021.”

Inoltre, Shoigu ha ordinato di stazionare le armi ed i mezzi della 41^ armata ad armi combinate impiegati nell’esercitazione “Zapad 2021”, nel campo di esercitazioni militari “Pogonovo” vicino a Voronezh. Il campo di manovre si trova in prossimità del confine ucraino.

Una cortina di fumo. “Anche se a Kyiv hanno tirato un sospiro di sollievo, sarebbe affrettato considerare la situazione chiusa,” ha detto l’Ambasciatore ucraino in Germania Andrij Melnyk in un commento rilasciato alle riviste tedesche. “Putin sta mascherando le sue intenzioni – i mezzi e le armi pesanti restano, e il rischio dell’offensiva rimane. Ho lanciato un appello a Berlino, affinché pretenda dalla Russia un monitoraggio internazionale del ritiro delle truppe,” prosegue l’ambasciatore ucraino.  

Dubita della veridicità del ritiro delle truppe dichiarato dalla Russia anche il Ministro della difesa della Svezia, Peter Hultqvist. Secondo il funzionario svedese, la dichiarazione secondo la quale truppe russe debbano tornare alle basi permanenti, è una cortina di fumo messa in atto da Mosca. 

“Si tratta di una cortina di fumo: il fatto che i mezzi e i rifornimenti restano sul posto lascia aperta la possibilità di dispiegare il personale militare molto velocemente,” ha dichiarato sul canale televisivo “SVT” Peter Hultqvist.

Così il Cremlino può “aumentare o abbassare le tensioni” nella regione, volgendole a proprio favore, continua il Ministro. Ha anche dato la responsabilità per l’escalation nella zona di combattimento nell’Ucraina dell’est a Mosca, aggiungendo che è stata creata “una situazione estremamente tesa.” 

“La Russia potrebbe far tornare in qualsiasi momento il personale militare che adopererà le armi e i mezzi,” ha detto il Capo di stato maggiore delle Forze armate dell’Ucraina nel 2014-2019 il Generale Victor Muzhenko alla Radio Liberty. “C’è già stato un precedente nella storia contemporanea, si tratta dell’esercitazione ‘Kavkaz-2008.’ In quell’anno, le manovre sono state portate a termine il 23 luglio ed è stato annunciato il ritorno delle unità militari russe alle loro basi permanenti. Due settimane dopo, l’8 agosto 2008 la Russia ha lanciato un’offensiva militare contro la Georgia,” prosegue Muzhenko.

Secondo il generale, nel corso delle recenti esercitazioni, il comando militare russo ha simulato alcuni scenari di attacco, nonostante fossero state annunciate manovre di carattere difensivo. Inoltre, la Russia ha dimostrato le sue capacità di lanciare un attacco nel sud dell’Ucraina, ammassando le truppe aviotrasportate in Crimea.

Le esercitazioni “Zapad 2021” avranno luogo anche sul territorio della Belarus, il che allarga la geografia della minaccia al confine di mille chilometri, sostiene Victor Muzhenko.

“L’esercitazione probabilmente creerà le minacce anche per i Paesi baltici, così che l’attenzione si sposti dal sud dell’Ucraina alle minacce nei confronti dei Paesi baltici,” ha detto il generale.

Perché ammassare le truppe? “Mentre lo sguardo degli Stati Uniti è volto verso la Cina, Vladimir Putin sembra un piccolo teppista urbano. Ha sete di attenzione, vuole far parte del club internazionale. Questo è il modo più facile per lui di ottenere l‘attenzione internazionale e ricordare a Biden che è un attore con cui si devono fare i conti,” scrive Melinda Haring, vice direttrice dell’Eurasia Center, un programma dell’Atlantic Council. “Stava anche mettendo alla prova Zelenskyi. Pensava che sarebbe stato facile – Zelenskyi è un politico privo di esperienza, un attore. Immagino Putin che, mescolando un martini, prevedesse di trascinare facilmente Zelenskyi in un accordo. Ma Zelenskyi si è rivelato essere più intelligente di quanto si aspettava,” prosegue Melinda Haring.

Foto: kherson.depo.ua. I riservisti della regione di Kherson impegnati in un’esercitazione vicino al confine amministrativo con la Crimea occupata.