Un massiccio attacco di droni in Russia: distrutti due aerei da trasporto Il-76 nell’aeroporto di Pskov. Nella notte del 30 agosto, l’aeroporto a Pskov, in Russia, ha subito un attacco di droni. Due aerei da trasporto militari Il-76 sono stati distrutti e altri due sono stati danneggiati: lo ha affermato il capo del Comparto intelligence principale presso il Ministero della Difesa ucraino, il maggior generale Kyrylo Budanov, in un’intervista pubblicata sul sito The War Zone il 31 agosto. L’attacco di droni all’aeroporto di Pskov è stato lanciato dal territorio della Russia, ha detto Budanov. Non ha specificato se il raid sia stato condotto da operativi ucraini o dai partigiani russi.
L’episodio a Pskov fa parte di uno dei più massicci attacchi di droni sul territorio russo dall’inizio dell’invasione su vasta scala. Nella notte del 30 agosto, i droni hanno preso di mira almeno sei regioni russe: sono quelle di Pskov, Bryansk, Oryol, Ryazan, Kaluga e Mosca. I detriti di un drone abbattuto sopra Bryansk hanno colpito la fabbrica “Kremniy EL”, uno dei più grandi produttori russi di microelettronica. Anche le autorità installate dalla Russia in Crimea hanno reso noto di aver respinto un attacco con droni dal mare.
Negli ultimi mesi, gli attacchi di droni in Russia sono ormai all’ordine del giorno. L’Ucraina raramente si assume la responsabilità diretta di questi attacchi. In quella stessa settimana, alcuni siti militari russi sono stati assaltati con droni. Il 27 agosto, la contro intelligence del Servizio di sicurezza dell’Ucraina ha attaccato l’aeroporto di Kursk con droni di cartone. Sono stati danneggiati nel raid quattro caccia Su-30, un caccia MiG-29, l’apparecchiatura radar del sistema missilistico S-300 e due sistemi antiaereo Pantsir-S1. Il 1° settembre, l’impianto elettronico Tomilinsky a Lyubertsy, nei pressi di Mosca, che produce microchip per missili russi, ha preso fuoco in seguito a un attacco di un drone.
L’Ucraina risponde alle parole del Papa sulla Russia “grande” e “illuminata”. Il 25 agosto scorso, chiudendo l’incontro telematico con la gioventù cattolica russa, avvenuto in video conferenza a San Pietroburgo, Papa Francesco ha detto: “Non dimenticatevi dell’eredità. Voi siete eredi della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei re, la grande Russia di Pietro il Grande, Caterina II, quell’impero russo grande, colto, di tanta cultura, di tanta umanità. Non rinunciate mai a questa eredità. Voi siete gli eredi della grande Madre Russia, andate avanti. E grazie. Grazie per il vostro modo di essere, per il vostro modo di essere russi”.
Le parole del Pontefice, che ha elogiato l’imperialismo russo a cui si ispira Vladimir Putin nella guerra su vasta scala contro l’Ucraina, hanno indignato gli ucraini.
Il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino Oleh Nikolenko ha ricordato che è con tale propaganda imperialista, “[riferimenti ai] lacci spirituali (skrepy)” e “la necessità” di salvare “la grande Madre Russia” che il Cremlino giustifica l’assassinio di migliaia di uomini e donne ucraini e la distruzione di centinaia di città e villaggi ucraini.
“È davvero un peccato che le idee del grande Stato russo, che, precisamente, sono la causa dell’aggressività cronica della Russia, consapevolmente o inconsapevolmente, provengano dalla bocca del Papa, la cui missione, a nostro avviso, è proprio quella di aprire gli occhi della gioventù russa sul corso distruttivo dell’attuale leadership russa,” prosegue Nikolenko.
L’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha rilasciato una dichiarazione in merito alle parole del Papa. “Con grande dolore e preoccupazione abbiamo appreso le parole, attribuite al Santo Padre Francesco,” ha detto.
“Presumiamo che le parole di Sua Santità siano state pronunciate in maniera spontanea, senza la pretesa di dare una valutazione storica, né tantomeno l’intenzione di sostenere le ambizioni imperialistiche della Russia. Nonostante ciò, condividiamo il grande dolore suscitato dalle sue osservazioni in vescovi, clero, monaci e fedeli non solo della nostra Chiesa, ma anche di altre confessioni cristiane, nonché di rappresentanti di altre confessioni religiose. Allo stesso tempo, condividiamo anche la grande delusione della società civile ucraina a seguito di queste parole,” sostiene l’arcivescovo ucraino.
“Le parole sulla ‘grande Russia di Pietro I, Caterina II, di quell’impero – grande e illuminato, un Paese di grande cultura e grande umanità’ si riferiscono al peggiore esempio dell’imperialismo e del nazionalismo estremo russo. Temiamo che quelle parole possano essere comprese da alcuni come un incoraggiamento proprio di questo nazionalismo e imperialismo, che è la vera causa della guerra in Ucraina,” ha detto il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina.
A che punto è il piano europeo di fornire un milione di munizioni all’Ucraina. Cinque mesi dopo che l’Unione Europea si è impegnata a fornire un milione di munizioni all’Ucraina nell’arco di 12 mesi, il blocco ha effettuato la consegna di circa 224 mila proiettili di artiglieria e circa 2.300 missili del valore di circa 1,1 miliardi di euro, pari a quasi un quarto dell’obiettivo previsto. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, alla conferenza stampa al termine del Consiglio informale dei ministri della Difesa dell’UE a Toledo, in Spagna, il 29-30 agosto. Finora i Paesi hanno attinto alle proprie scorte di munizioni o le hanno comprate altrove.
Secondo Borrell, l’UE ha firmato contratti quadro con i produttori di armi che consentono ai Paesi membri di piazzare ordini congiunti per munizioni da 155 mm di cui l’Ucraina ha estremo bisogno. “Ora spetta agli Stati membri dare ordini concreti all’interno di questi accordi quadro con l’industria,” ha detto.
Per raggiungere l’obiettivo di fornire un milione di munizioni in un anno all’Ucraina, l’UE deve valutare come “possiamo rimettere a nuovo i vecchi proiettili,” seguendo l’esempio della Slovacchia, e se questo non basterà, deve anche “valutare l’opzione di acquistarli dai Paesi terzi”. Ad affermarlo è stato il Ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, nella riunione a Toledo.
Come la guerra della Russia contro l’Ucraina cambierà l’Europa? Una conversazione con Jonathan Littell, scrittore franco-americano. Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.
Le devastanti conseguenze di un barbarico attacco russo ai siti del patrimonio mondiale Unesco ad Odesa. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.
Le dinamiche della propaganda russa in vista delle prossime elezioni parlamentari in Polonia e le sue implicazioni per la sicurezza euro-atlantica. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.
Foto: Mykhailo Fedorov, il Vice primo ministro ucraino per l’innovazione e lo sviluppo di formazione, scienze e tecnologie, nonché il Ministro per la trasformazione digitale. L’addestramento di un gruppo di 10.000 operatori di droni ucraini nell’ambito del progetto “Esercito di droni” (Army of Drones) volto a dotare le Forze Armate ucraine dei droni di vari tipi, tra cui quelli di ricognizione, FPV e bombardieri. Il progetto è portato avanti da un consorzio di attori istituzionali e privati coordinato dal Ministero della trasformazione digitale dell’Ucraina.