Rassegna della stampa ucraina dal 5 all’11 settembre

La situazione nella zona dei combattimenti

La situazione nella zona dei combattimenti nell’Ucraina dell’est resta tesa. I militanti sostenuti dalla Russia usano armi pesanti vietate dagli accordi di Minsk. I militari ucraini rispondono al fuoco costante del nemico.

I militari russi e le armi russe in Donbas. Il gruppo ucraino InformNapalm, che analizza fonti aperte (OSINT), ha identificato nove militari parte della 8˄ brigata delle Forze armate della Federazione Russa che hanno combattuto nel Donbas tra l’estate e l’autunno 2014. Leonid Kalashnikov, un parlamentare della Duma (il parlamento russo), ha dichiarato che la Russia “sarà costretta” a fornire “apertamente” le armi nel Donbas qualora le Forze armate ucraine dovessero ricevere armi dagli alleati occidentali.

OSCE. Il Capo della Missione speciale di monitoraggio della OSCE in Ucraina, Ertugrul Apakan, ha sottolineato come nei primi sei mesi del 2017 il 75 per cento delle limitazioni alla libertà di spostamento della missione hanno avuto luogo nella parte occupata del Donbas, controllata dai militanti appoggiati dalla Russia.

Le forze di mantenimento della pace nel Donbas. La settimana passata, la delegazione ucraina presso l’ONU ha presentato ai partner del Consiglio di Sicurezza il proprio progetto di risoluzione sullo spiegamento delle forze di mantenimento della pace nel Donbas. Il 5 settembre il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha affidato al Ministro degli esteri russo la presentazione della risoluzione in questione. Il fatto che al Cremlino abbiano iniziato a parlare sulla missione di pace nel Donbas indicherebbe alcuni cambiamenti e potrebbe aprire alcuni possibilità. “Senza dubbio, la versione della missione di pace proposta da Putin è un’opzione destinata a fallire. Lui vuole che forze leggere siano spiegate lungo la linea del fronte tra le sue forze separatiste e il resto dell’Ucraina. Questo presenterebbe il conflitto come una causa interna all’Ucraina, garantendo così alla Russia sia una copertura alle proprie forze che già si trovano lì sia il controllo sulla frontiera interstatale”, – ha affermato l’ex Ministro degli esteri della Svezia Carl Bildt in un articolo per il Washington Post. Il Ministro degli esteri ucraino Pavlo Klimkin ha definito l’opzione del Cremlino sullo spiegamento delle forze di pace nel Donbas come una manipolazione. “Il tentativo dello spiegamento delle forze di pace solo lungo la linea di fronte è un modo concreto per congelare la situazione esistente. In altre parole, qui si vede un’aspirazione della Russia nel legalizzare la propria colonia, il proprio protettorato, sul territorio occupato del Donbas”, ha detto Klimkin. Il progetto della Federazione Russa sulla missione di pace ONU nel Donbas non ha trovato supporto tra i membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.


La vita nella “DPR” e “LPR”

Il blogger ucraino Vasin confermato come ostaggio dei militanti. Secondo Iryna Gerashchenko, la rappresentante ucraina al Gruppo trilaterale di contatto, i militanti della “DPR” hanno confermato che il blogger ucraino Stanislav Aseyev (conosciuto con lo pseudonimo Vasin) risulta nella lista degli ostaggi da scambiare con l’Ucraina.

Il contatto con Stanislav Aseyev (Vasin), blogger ucraino basato a Donetsk e autore dei programmi nella radio Donbas.Realii, è stato perso il 2 giugno. Prima i rappresentanti della “DPR” affermavano di non aver alcuna informazione su di lui. Le organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti umani e dei diritti dei giornalisti hanno chiesto a gran voce dove sia il blogger e di liberarlo se tenuto ostaggio. Tra le organizzazioni in questione ci sono Reporters Without Borders (Reporter senza frontiere), Committee to Protect Journalists (Commitato per proteggere i giornalisti), Amnesty International e la Missione speciale di monitoraggio dell’Onu per i diritti umani.


Come Saakashvili è tornato in Ucraina

Uno spettacolo politico. Il 10 settembre l’ex-capo della regione di Odesa e l’ex presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, ha passato la frontiera ucraina senza un documento. All’inizio della giornata ha tentato di attraversare la frontiera sul treno “Peremyshl-Kyiv”. Tuttavia, il treno è stato fermato dall’Ukrzaliznytsia (le ferrovie ucraine). Saakashvili si è poi avvicinato alla frontiera in autobus. Dopo le lunghe trattative, la folla l’ha letteralmente portato sul territorio ucraino. Saakashvili è stato accompagnato da diversi parlamentari, tra i quali anche Yulia Timoshenko.

Saakashvili ha dichiarato che avrebbe chiesto un certificato d’identità senza cittadinanza, il quale avrebbe obbligato la parte ucraina di lasciarlo entrare. Tuttavia, i sostenitori del politico hanno accelerato il processo aprendo un varco nel confine. Più tardi Saakashvili ha dichiarato che sarebbe andato a Lviv dove avrebbe deciso che cosa fare successivamente.

Ricordiamo che, il 26 luglio, il presidente Petro Poroshenko con il proprio decreto ha privato Saakashvili della cittadinanza ucraina. Il pretesto formale di tale decisione è stato che Saakashvili avrebbe presumibilmente nascosto delle informazioni sul procedimento penale nei suoi confronti in Georgia. Il Ministero della Giustizia della Georgia spera che, dopo il ritorno in Ucraina, Saakashvili sia estradato. Il Ministero della Giustizia ucraino ha confermato di aver ricevuto da parte della Georgia una richiesta di estradizione per Saaakashvili.

Reazione delle forze dell’ordine. Il procuratore generale dell’Ucraina, Yuriy Lutsenko, ha dichiarato che coloro gli organizzatori dell’attraversamento illegale della frontiera, durante il quale Saakashvili è entrato in Ucraina, saranno perseguiti e rinviati a giudizio penale. Il Servizio statale di frontiera ha dichiarato che, nel corso dello sfondamento, alcuni agenti della Polizia nazionale e della Guardia di frontiera sono stati feriti. Dal Ministero dell’Interno è stato poi precisato che 12 soldati della Polizia nazionale e 5 della Guardia di frontiera sono stati feriti. Il ministro dell’Interno Arsen Avakov ha dichiarato che l’ex capo dell’Amministrazione statale della regione di Odesa Mikheil Saakashvili, il quale si trova in Ucraina, ha due opzioni: arrivare al punto di controllo “Sheghyni” ed eseguire la  procedura di registrazione oppure presentarsi all’apposito reparto del Servizio di migrazione”.

Reazione della società. Il ritorno del politico è stato un vero scandalo. Per l’intera giornata i politici, i leader di opinione, i giornalisti e gli esperti hanno discusso l’accaduto. Molti di loro hanno biasimato le azioni di Saakashvili: con il suo gesto volontario il politico ha minato l’istituzione del confine di Stato, dimostrando che un gruppo di persone disarmate può liberamente attraversare il confine. E non importa se si tratti di un confine a est o a ovest del Paese. Il primo ministro Volodymyr Groysman ha definito l’atto come “un attacco contro la statualità ucraina”, mentre il rappresentante dell’Ucraina a Minsk, Iryna Gerashchenko, come “umiliazione del Paese”. Tuttavia, molte persone hanno prestato attenzione sul fatto che le azioni di Saakashvili sono state una specie di risposta alla volontà della politica ucraina sfociata nella privazione, con un pretesto politico, della cittadinanza da parte del presidente ucraino Poroshenko. Inoltre, durante il 10 settembre un gran numero di azioni da parte delle autorità ucraine sarebbe risultato in violazioni delle leggi statali: ad esempio, il blocco illegale del treno sul quale Saakashvili stava viaggiando, la chiusura della frontiera per un posto di controllo presumibilmente “minato”, ecc. La situazione, che nel complesso sarebbe andata oltre i limiti della legalità, si trova interamente sul piano del confronto politico: cosa che ovviamente non porta alcun beneficio alla società ucraina.


Crimea: il Vice capo del Mejlis condannato a otto anni di carcere

L’11 settembre Akhtem Chyigoz, il Vice capo del Mejlis, l’organo di rappresentanza dei tartari di Crimea, è stato condannato a otto anni di carcere di massima sicurezza da un tribunale nella Crimea annessa. Chyigoz è stato arrestato nel gennaio 2015, dopo che nel febbraio 2014 ha partecipato a una manifestazione a sostegno dell’unità dell’Ucraina davanti al palazzo del Parlamento in Crimea. Chyigoz è stato incriminato dell’organizzazione dei disordini di massa.


Diritti umani: il regista ucraino Oleg Sentsov trasferito da una prigione all’altra in Russia

Il regista ucraino, imprigionato in Russia con false accuse di terrorismo, è stato trasferito in un luogo indefinito dal carcere di Irkutsk, dov’era stato trasferito poco tempo prima dalla Jacuzia. La notizia è stata riportata dal suo avvocato Dmytro Dinze. Secondo i difensori dei diritti umani che sono riusciti ad incontrare Sentsov, il regista è al corrente delle ragioni del suo trasferimento.


Cultura: il Foro degli editori – la fiera dei libri e il festival letterario a Lviv

Questa settimana Lviv ospiterà un evento di rilievo in Europa Centrale e Orientale – “il Foro degli editori a Lviv”. La manifestazione offre sia un programma specifico per i professionisti (scrittori ed editori), sia un programma letterario pensato per favorire incontri tra gli scrittori e il pubblico. Tradizionale è la sezione del Foro dedicata alla poesia. Vi parteciperanno poeti da Lituania, Slovakia, Croazia, Repubblica Ceca e Stati Uniti. Sarà tra i partecipanti anche Marie Iljašenko, poetessa ceca di origini ucraine, Nathalie Handal, poetessa di origini palestinesi, nonché i poeti lituani Marius Burokas e Sara Poisson. Tra gli altri ospiti internazionali della manifestazione vi saranno Philippe Sands (Regno Unito), Henry Marsh (Regno Unito), Hanna Krall (Polonia), Peter Watson (Canada), Karl-Markus Gauß (Austria), Witold Szabłowski (Polonia) e altri 50 autori provenienti da 25 Paesi. Degli gli scrittori ucraini che parteciperanno al Foro editoriale vi sono Serhiy Zhadan, Lyubko Deresh, Oksana Zabuzhko, Natalka Snyadanko, e altri. Potete seguire lo svolgimento dell’evento e il programma del Foro a questo link.


La nostra selezione dei materiali in inglese dei media ucraini

I reportage 
”Il primo ministro Groysman condanna le azioni di Saakashvili” – UNIAN
”Iryna Gerashchenko chiama le azioni di Saakasvili un’umiliazione dell’Ucraina” – UNIAN

Le opinioni
”Gli esercizi militari in Ucraina come la mela della discordia per le autorità della Moldova” – la colonna di Taras Berezovets per UNIAN

I materiali analitici 
”Cosa vogliono i ‘peace-keeper’ russi” – UNIAN
”Il caos al confine: che significa il circo di Saakashvili” – Hromadske International
”Che significa il suggerimento di Putin di mandare i peace-keeper dell’Onu nel Donbas” – Hromadske International