Le relazioni Ucraina-Russia: la strategia del contenimento

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L’istituto della politica mondiale (Institute of World Policy) ha condotto l’audit delle relazioni tra l’Ucraina e la Russia e ne ha presentato i risultati presso l’Ukraine Crisis Media Center. Tra le conclusioni che hanno fatto gli esperti è l’idea che l’Ucraina deve sviluppare le relazioni ulteriori con la Russia in base alla strategia del contenimento. Essa deve prevedere nella politica interna le riforme, la crescita economica e il rafforzamento delle capacità difensive. Nella politica estera gli esperti consigliano all’Ucraina di prendere una posizione più attiva e continuare le trattative e la mobilitazione per rafforzare il sostegno da parte della comunità internazionale. 

La Russia e le pretese della leadership regionale 

La ricerca dell’Istituto della politica mondiale fa notare che il pretesto principale per la situazione attuale è stata la pretesa da parte della Russia di leadership regionale e di percezione dell’Ucraina come un satellite inseparabile. Questa pretesa esiste a lungo. Rispettivamente i tentativi dell’Ucraina a scegliere un proprio vettore di sviluppo hanno sempre avuto una reazione forte, ha detto Olesya Yakhno, esperta dell’Istituto della politica mondiale. I primi precursori degli eventi del 2014 sono apparsi già nel 2008 durante la guerra russo-georgiana e sono venuti a galla dopo l’inizio della Rivoluzione della dignità. A questo è preceduto il cambiamento della strategia politica della Russia stessa – gli eventi della piazza Bolotna e il cambiamento della rotta dal vettore filooccidentale alla “guerra fredda” con l’inizio del terzo termine d’incarico presidenziale di Vladimir Putin.

Quali saranno i relazioni dopo la crisi? 

Per ora è ovvio che i vettori dello sviluppo statale dell’Ucraina e della Russia siano diventati i due opposti. All’Ucraina è importante in questa situazione analizzare nel modo dettagliato i processi interni nella Russia e provare ad analizzare la sua linea d’azione anche nella prospettiva lunga e l’impatto di questa situazione sull’Ucraina. In parallelo si deve pensare come sarebberro le relazioni con la Federazione Russa dopo che la crisi finisca.

Secondo gli autori della ricerca, l’Ucraina dovrebbe pretendere che la Russia rifiutasse le proprie ambizioni imperiali e pretese per dominare nella dimensione regionale o globale; rispettasse gli accordi e smettesse di speculare sui temi di lingua e cultura facendone dei pretesti per la destabilizzazione e il ricatto.

La strategia del contenimento: rottura delle relazioni diplomatiche e regime visti 

Per quanto riguarda la miglior posizione per l’Ucraina, le opinioni degli esperti si sono divisi. “Il contenimento sistematico dello stato aggressore deve essere il punto chiave. È l’unico modo per farlo rispettare le norme del diritto internazionale,” ha affermato Volodymyr Ogryzko, capo del Centro per gli studi della Russia, il Ministro degli affari esteri ucraino nel 2007-2009. Secondo Ogryzko, l’Ucraina dovrebbe “rompere le relazioni diplomatiche con lo stato aggressore, introdurre il regime visti e finalmente andarsene dalla cosidetta Comunità degli Stati Indipendenti” e non sperare che nei prossimi tempi la linea politica della Russia si cambi. Questa opinione va comunicata anche ai partner occidentali. La politica dell’Ucraina non deve essere una risposta alle azioni del Paese di vicino ma la propria rotta politica che porti all’implementazione della strategia del contenimento della Russia in parallelo con il rinforzamento delle capacità di difendersi. “In questo caso diventeremo d’interesse alla NATO, potremo suggerire all’Alleanza quello che attualmente non ha – il fianco orientale forte,” ha detto Ogryzko.

Alternativa: la strategia cauta e mantenere i contatti

Secondo Kostyantyn Gryshenko, Ministro degli affairi esteri ucraino nel 2010 – 2012, si deve scegliere una strategia più cauta. “Oggi lo scopo principale è di trovare una formula per fermare il conflitto militare che coincida con i nostri interessi a lungo termine e che impossibile raggiungere senza che la Russia ne partecipi. È difficile suggerire una formula che soddisfi tutti, però dobbiamo capire che è molto importante risolvere la questione che rappresenta la minaccia più grande alla stabilità economica e al progresso dell’Ucraina,” ha spiegato Gryshenko. La sfida più grande è trovare un modo per farlo. Gryshenko è di opinione che sia necessario mantenere i contatti qualsiasi con la Russia anche per avere un’opportunità di influenzare la posizione delle autorità della Federazione Russa.

La politica interna ucraina aiuterà a risolvere i problemi esterni

Volodymyr Fedorin, ex capo redattore della rivista Forbes Ucraina ha detto che “la cosa principale che l’Ucraina potrebbe fare per avere le relazioni stabili e a lungo termini con la Russia è costruire lo stato forte.” La base per la softpower nelle relazioni con la Russia dovrebbe diventare le riforme radicali e il rafforzamento delle capacità difensive. In più vale la pena usare i vantaggi della propria posizione di essere alla “linea di fronte” del mondo occidentale. “L’Ucraina ha tutte le possibilità per diventare il leader analitico nel mondo occidentale – quello che consolida gli studi sulla Russia. Per questo va svolta correttemente la dirigenza corporativa dei progetti e delle istituzioni di ricerca perché i partner occidentali capiscano che l’Ucraina non solamente agisce per soddisfare gli interessi propri ma è anche pronta a presentare i materiali analitici di qualità,” ha detto Fedorin.

La collaborazione proattiva con i partner occidentali

Gli esperti hanno concordato all’unanimità che l’Ucraina dovesse avere una posizione più decisiva e proattiva al livello internazionale – per avere il sostegno della comunità internazionale e per far prolungare le sanzioni. È importante anche visto che gli umori filorussi nell’Europa si stiano rafforzando. “Se non ci sentiranno a Washington, Parigi e Berlino, è poco probabile che potremo cambiare la situazione con gli sforzi della società civile. La posizione dell’Ucraina va mostrata e presentata da coloro che ne sono capaci, va fatto nel modo adatto perché il pubblico occidentale lo percepisce,” ha sottolineato Kostyantyn Gryshenko.

Minsk: qual’è il futuro?

Discutendo sulle prospettive degli accordi di Minsk gli esperti hanno mostrato le opinioni diverse. Secondo Volodymyr Ogryzko, non ha senso sperare nella risoluzione politica della situazione né nell’arco del formato di Minsk, né del formato Normandia, perché gli ultimi due anni hanno mostrato l’incapacità di accordi e istituzioni internazionali di affrontare queste sfide. Kostyantyn Gryshenko è dell’opinione che il formato di Minsk possa ancora aiutare a fermare i combattimenti e a portare il dialogo sull’implementazione degli accordi nella dimensione pratica: “rispingere quello che rappresenta una minaccia per il nostro futuro ma nello stesso tempo suggerire le formule che si potesse applicare per avere un risultato coerente con la legge ucraina.” Olesya Yakhno ha fatto notare che il formato di Minsk ha consentito a localizzare la cosidetta “Novorossiya” e oggi almeno rappresenta una piattaforma per la discussione. Secondo l’esperta, “solamente unendo le piattaforme diverse – incluso quella di Minsk, e potenzialmente, quella di Ginevra, con la pressione economica attraverso le sanzioni, con le riforme e il rafforzamento delle capacità difensive, potremo far fronte alla Russia.”