I primi 100 giorni della “Procura Geniale” dell’Ucraina

Con la decisione di nominare Yuriy Lutsenko a capo della Procura Generale dell’Ucraina (GPU), Petro Poroshenko ha creato un precedente. Dopo il fallimento di Victor Shokin, anch’esso raccomandato dal Presidente, la società civile ha richiesto che si tenesse un concorso aperto per ricoprire questa carica, ma,  per l’ennesima volta, non è stata ascolata. Come se non bastasse, il Presidente ha proposto una persona che non possiede la necessaria listruzione universitaria. Il 12 maggio del 2016, in solo quattro ore, la legge è stata modificata appositamente così da poter legittimare il nuovo procuratore generale. Questi metodi  assomigliano a quelli del presidente precedente e hanno provocato indignazione tra la popolazione.

Dopo essersi accomodato sulla poltrona di Procuratore, Lutsenko ha promesso “di raggiungere risultati importanti funzionamento della GPU già nei primi 100 giorni.” Proprio nel centesimo giorno della carica di Yuriy Lutsenko, l’UCMC ha deciso di analizzare i risultati provvisori del suo lavoro e di vedere, quindi, se avrà rispettato la sua parola.

Il caso della Centuria Celeste: il procedimento in stallo

Dopo tre anni di attesa per l’indagine e il procedimento penale riguardo alla fucilazione degli attivisti dell’Euromaidan, il caso è tornato alla fase iniziale del giudizio. Oltre ai due ex combattenti del “Berkut” arrestati e accusati di aver sparato ai manifestanti a Kyiv nel febbraio del 2014, sono stati aggiunti altri tre ‘colleghi’. L’aggiunta di questi due casi nei procedimenti ha causato il ritorno alla fase iniziale, e la procura è tornata alla lettura della nuova versione d’imputazione e all’interrogatorio dei testimoni di entrambe le parti.

L’arresto dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich rimane ancora un obbiettivo irragiungibile per la giustizia ucraina. Egli si trova a Mosca e non ha intenzione di tornare in Ucraina. La corte ha lasciato alla difesa il permesso di fare l’interrogatorio via Skype, ma questa opzione non sembra essere realistica: risolvere i dettagli giuridici potrebbe richiedere ben mezzo anno. E Dmytro Sadovnyk, capitano della “compagnia nera del Berkut”, è fuggito dall’Ucraina senza che le forze dell’ordine ucraine intervenissero.

Questo è vantaggioso per gli imputati poliziotti di “Berkut”. L’anno prossimo scadrà il termine dei giurati attuali. Se, verso la scadenza, il processo non sarà finito, verranno nominati nuovi giurati. Quindi il procedimento dovrà ancora una volta ripartire dal inizio. L’azzeramento del procedimento conviene agli accusati perché non si può mai sapere quali sviluppi, o cambiamenti, politici porterà il tempo.

Per quanto riguarda gli attivisti uccisi nel gennaio del 2014, la situazione è ancora peggiore. Inizialmente, l’inchiesta ha scelto la strada sbagliata e ora l’accertamento del reato appare molto dubbioso.

“I procuratori di diamanti”

Questo, senza dubbio, è il caso più clamoroso tuttora in Ucraina, e verso il quale è rivolta l’estrema l’attenzione del pubblico. Nel luglio del 2015, sono stati arrestati Volodymyr Shapakin, vice capo della Direzione Generale investigativa della GPU, e Oleksandr Korniyets, vice procuratore della regione di Kyiv, per aver ricevuto tangenti. Durante le visite di perquisizione fatte ai procuratori sono stati ricavati circa 500 mila di dollari, titoli, armi, e 65 diamanti. Proprio gli ultimi sono stati a dare il nome al caso.

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Vitaliy Kasko e David Sakvarelidze, hanno dichiarato che Viktor Shokin, il loro capo e procuratore generale, insieme ai suoi vice Yuriy Stolyarchuk e Yuriy Sevruk, copriva “i procuratori di diamanti” e si impiegava a far crollare il processo contro di loro.

Nel gennaio del 2016, la corte ha rilasciato “i procuratori di diamanti” su cauzione, e, a luglio, è stata annunciata la revoca del sequestro dei beni di Korniyets. Poco dopo, Yuriy Lutsenko ha dichiarato che presto la GPU farà appello, e ha anche detto che ancora un altro caso contro “i procuratori di diamanti” è stato rinviato in tribunale.

Il 15 agosto, la corte ha di nuovo rimandato la seduta riguardo il caso “dei procuratori di diamanti” alla prossima settimana.

Gli intoccabili

“Questi individui, Sevruk, Govda e Stolyarchuk, sono le mani e i piedi di Shokin: soffocavano il caso “dei procuratori di diamanti” e continuano tuttora a farlo. Non credo sia stata una loro iniziativa. La radice del caso si trova a livelli più alti, cioè Shokin e Kononenko (deputato del Blocco Petro Poroshenko accusato dall’ex ministro dell’Economia Aivaras Abramavichus di aver cercato di nominare persone al comando di alcune aziende pubbliche)”, ha detto Vitaliy Kasko (ex vice procutarore generale durante l’incarico di Viktor Shokin).

Il nuovo procuratore generale ha subito dichiarato che Sevruk e Govda lasceranno la Procura, mentre Stolyarchuk avrà 100 giorni per dimostrare la propria obiettività e professionalità. A questo punto, in un mondo ideale, questa storia dovrebbe essere chiusa.

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Ma siccome non viviamo in un mondo ideale, già il 6 luglio, Roman Govda è stato nominato procuratore di Kyiv. È difficile capire le motivazioni dietro a questa decisione del procuratore generale Lutsenko. Govda è diventato vice procuratore generale nell’ambito dell’arrocco, quando, il suo predecessore, David Sakvarelidze è diventato un osso in gola di Shokina. Sakvarelidze è stato nominato procuratore della regione di Odessa, lo stesso ufficcio che prima era in mano a Govda. A parte esser stato implicato nel caso “dei procuratori di diamanti”, il raggiungimento più grande di Govda è stato quello di aver facilitato l’annullamento di un procedimento penale riguardo il furto di 38 milioni di UAH (circa 1,4 mln. di euro).

Neanche Yuri Sevruk ha lasciato il sistema. Dopo il suo rilascio, è stato nominato vice-rettore presso l’Accademia della Procura. Ma davvero l’odierno procuratore generale crede che Sevruk, ispirato dal massimalismo giovanile dei futuri procuratori, cambierà? Oppure sarà lui ha influenzare con più forza le giovani menti?

I “regionali” sul banco degli accusati

Oleksandr Yefremov è stato il primo degli ex “regionali” ad aprire una serie di arresti, anche se non è un novizio. È stato in carcere per la prima volta già nel luglio del 2014. Quella volta, contro di lui, che era l’ex capo del “Partito delle Regioni”, è stato aperto un procedimento riguardo le sue attività separatiste. Però,  ‘la famosa corte’ Pecherskyi di Kyiv “non ha trovato nessun corpo del reato”.

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Questa volta Yefremov è stato arrestato nell’aeroporto di Kyiv con un biglietto per Vienna (ma davvero aveva intenzione di visitare il suo ex compagno di partito Dmitry Firtash?). Il 30 luglio del 2016, Yefremov è stato accusato con tre capi d’imputazione: separatismo, appropriazione di fondi pubblici e la votazione delle leggi dittatoriali (un pacchetto di leggi, votate il 16 gennaio del 2014, che limitavano i diritti dei cittadini lasciando le mani liberi al governo di punire i dissidenti. La votazione era avvenuta per alzata di mano e non c’è stato un conteggio preciso dei voti). Dopo l’arresto di Yefremov, Vitaliy Shabunin, presidente del “Centro per la lotta alla corruzione”, ha dichiarato che la GPU non aveva  nessuna prova di reati commessi dall’interessato salvo il suo voto del 16 gennaio. Pochi giorni dopo, il 6 agosto del 2016, in rete è apparso un video in cui Yefremov dichiarava che il nuovo governo fosse illegittimo. Dopo questo discorso ai deputati, il Consiglio regionale di Lugansk ha sostenuto il referendum sulla creazione della Repubblica Popolare di Lugansk (LNR). Tutto questo è avvenuto con il tacito appoggio di altri parlamentari, del governatore della regione e del sindaco di Lugansk.

Per i prossimi 60 giorni Yefremov continuerà ad essere detenuto, siccome la corte ha respinto un reclamo riguardo il suo arresto.

Yefremov è stato raggiunto da un altro ex “Regionale”, Volodymyr Medyanyk. Le loro storie non sono così diverse: separatismo, il finanziamento e la creazione di “LNR”, e gli stessi 60 giorni di detenzione. La sola differenza è che il ruolo di Medyanyk è molto più prosaico. Lui non è altro che un figurante e ‘un ostaggio’. Tutto quello che si vuole da lui è di ottenere prove contro Yefremov. Il Procuratore Generale Lutsenko nemmeno cerca di nasconderlo. Lutsenko è già riuscito a dichiarare che “in quel momento Medyanyk ha avuto un ruolo positivo per lo stato ucraino”.

Il terzo ‘primato’ nella classifica della GPU sarebbe stato Oleksandr Onyshchenko, ma è riuscito a fuggire dall’Ucraina e di trasferirsi a Londra. L’Agenzia nazionale anti-coruzzione dell’Ucraina (NABU) e la Procura speciale anti-corruzione hanno condotto una serie di perquisizioni negli uffici dell’azienda “Ukrgazvydobuvannya”, che è associata con Onyshchenko. Dopo di che, gli hanno privato l’immunità parlamentare e hanno proseguito con il suo arresto. L’ex “regionale” è incriminato per saccheggio di fondi durante l’estrazione e la vendita di gas naturale per un ammontare pari a $ 1,6 miliardi di dollari. Questo è accaduto a giugno.

Il 5 luglio, il parlamento ucraino ha votato per la privazione dell’immunità e per l’arresto di Onyshchenko, ma a quel punto aveva già lasciato l’Ucraina. Il 27 luglio, dal secondo tentativo, Yuriy Lutsenko ha firmato il sospetto contro Onyshchenko, dopo aver ripotato i documenti al NABU, citando “che al testo manca qualità”.

Il deputato ha inizialmente espresso la volontà di collaborare con l’inchiesta, ma solo dalla Gran Bretagna, e dopo ha citato in giudizio il NABU e la GPU. La Procura Generale ha dichiarato Onyschenko ricercato in Ucraina, e sta aspettando che l’Interpol lo dichiari ricercato a livello internazionale. GPU non esclude che Onishchenko possa fuggire in Russia, da dove la sua estradizione sarebbe quasi impossibile. Inoltre, ai primi di luglio, il sospettato ha già visitato la Russia.

Il verdetto provvisorio

Il 12 maggio ha dimostrato che, con la volontà politica, il Presidente dell’Ucraina, in collaborazione con il Parlamento, è in grado di prendere le decisioni necessarie nel breve termine. Il problema è che rimane dubbioso se queste decisioni siano di alcun interesse pubblico. Valeva la pena fare tutto quello sforzo se ora abbiamo questo risultato? Il caso della Centuria Celeste e quello dei “procuratori di diamanti” non hanno ricevuto nuova ispirazione e attenzione in più durante la carica di Lutsenko, e i progressi raggiunti precedentemente in questi casi non sono collegati con le attività del procuratore generale attuale. Dentro la struttura della GPU ci sono ancora delle persone intoccabili, il maggiore interesse dei quali è quello di rimanere vicino alla mangiatoria se non di diventare i capi di essa, e non quello di lottare contro la corruzione. Queste persone, in più, stanno minnaciando la già minima autorità di Lutsenko come procuratore generale. Visto come si sono comportati con l’ex leader del “Partito delle Regioni” Yefremov, non lo rilasceranno. Almeno qui Lutsenko ha deciso di guadagnarsi dei punti agli occhi del pubblico. Anche se tutto sembra esser suo merito, il procuratore generale ha semplicemte acchiappato un pesce che già da tempo è saltato fuori dall’acqua. Ma questo è sufficiente?