Il 16 gennaio 2017 l’Ucraina ha presentato alla Corte internazionale di giustizia una querela contro la Russia. Il governo ucraino ha chiesto alla corte di giudicare la Federazione Russa come responsabile della violazione di due convenzioni Onu: la Convenzione internazionale per la repressione dei finanziamenti al terrorismo e la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale. Le udienze si terranno per quattro giorni, la parte ucraina ha presentato i suoi argomenti il 6 e l’8 marzo, mentre il 7 e il 9 marzo è stato il turno della Russia.
Proprio il 7 marzo, primo giorno utile per la Russia per presentare i suoi argomenti, è stato però caratterizzato da una serie di informazioni false e imprecise da parte proprio di Mosca. In primis, il Vice capo del dipartimento del Ministero degli esteri russo per la cooperazione umanitaria ed i diritti umani Grigoriy Lukjantsev ha dichiarato che al momento il numero della minoranza dei tatari in Crimea è più alto rispetto ai tempi che precedevano l’annessione della penisola, cosa ovviamente falsa come già riportato dall’UCMC. Un altro rappresentante del Ministero russo, Ilia Rogachiov, ha affermato che le armi in possesso dei militanti nei territori non-controllati dal governo ucraino siano state trovate nel Donbas, trattandosi o di arme di epoca sovietica oppure abbandonate dall’esercito ucraino.
Il Vice ministro ucraino per la politica d’informazione Dmytro Zolotukhin ha perciò pubblicato le top 5 delle affermazioni non veritiere pronunciate dalla Russia presso la Corte internazionale di giustizia all’Aia.
Affermazione N.1. Le ostilità nell’Ucraina orientale non sono un’aggressione militare esterna ma un conflitto interno all’Ucraina.
Il Vice ministro ucraino Zolotukhin ha dichiarato che sin dall’inizio delle ostilità nel Donbas migliaia di gigabyte di informazioni hanno confermato la presenza delle truppe regolari russe nel territorio ucraino. Tali informazioni sono state fornite sia da organi statali ucraini che da iniziative civili.
“Sin dal 2009, la Russia ha iniziato a istituire milizie nel Donbas, sostenendole con finanziamenti e fornendo loro un addestramento militare” ha affermato Zolotukhin.
Affermazione N.2. L’aereo malese MH17 potrebbe essere abbattuto dai militari ucraini, in quanto le unità militari ucraine e le loro armi potrebbero essere state schierate in vicinanza del luogo della catastrofe. Inoltre, il team investigativo internazionale JIT (Joint Investigation Team) non prende in considerazione le prove russe.
Zolotukhin ha sottolineato che il team investigativo internazionale JIT ha già ricreato tutti i fatti e le circostanze di come il sistema missilistico Buk-M1, che ha ucciso 298 persone, sia stato portato in territorio ucraino dalla Russia tramite truppe russe. Lo stesso sistema missilistico è stato poi usato per lanciare il missile contro l’aereo da un posto ben individuabile.
Affermazione N.3. Non ci sono nel Donbas né truppe regolari russe, né armi russe.
“InformNapalm, Atlantic Council, Simon Ostrovsky, Bellingcat, Stop Terror, il Servizio di sicurezza dell’Ucraina – tutte questi organizzazioni, giornalisti, esperti e volontari hanno presentato migliaia di gigabyte di prove schiaccianti del fatto che i rappresentanti delle unità militari regolari russe siano schierate nel Donbas. Le stesse hanno aperto il fuoco, hanno partecipato ai combattimenti, hanno fornito armi (incluse quelle pesanti) e altro materiale militare prodotto in Russia ai terroristi,” ha scritto il Vice ministro ucraino.
Affermazione N.4. L’Ucraina non rispetta gli Accordi di Minsk.
Per evidenziare quale siano le informazioni distorte suggerite da questa affermazione, Zolotukhin si riferisce ad una ricerca dei cyber volontari. Egli fa notare che l’escalation ad Avdiivka, avvenuta tra la fine gennaio e l’inizio febbraio 2017, sia stata provocata cinque ore dopo la conversazione telefonica tra Putin e Trump. I volontari hanno anche registrato i veicoli armati e l’artiglieria pesante schierati nei territori controllati dai russi ed i militanti, in prossimità della linea di contatto. Tale fatto viola ovviamente gli Accordi di Minsk.
Affermazione N.5. Il blocco delle forniture delle merci dai territori occupati nel Donbas evidenzia che sia l’Ucraina stessa a sponsorizzare il terrorismo.
Secondo Zolotukhin l’affermazione non corrisponde al vero, poiché presso gli stabilimenti e le compagnie ucraini che i russi non hanno ancora conquistato, lavorano i cittadini ucraini che vengono pagati dall’Ucraina e che pagano le tasse al budget ucraino.
Fonte: Tyzhden.ua
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