Le elezioni amministrative: una prova superata dal partito di maggioranza?

Il 25 ottobre in Ucraina si sono tenute le elezioni amministrative, in occasione delle quali si è votato per l’elezione dei sindaci, membri dei consigli comunali, distrettuali e regionali, così come dei capi delle comunità territoriali unite (hromada). Sono le prime elezioni su larga scala tenute dopo l’avvio della riforma del decentramento in Ucraina. È anche la prima chiamata alle urne che si è svolta in base alla nuova legge elettorale.  

In cosa consistono le nuove pratiche elettorali? Nelle unità amministrative di tutti i livelli con un numero di elettori superiore a 10.000, viene applicato il sistema proporzionale a liste aperte. Concorrono i partiti invece dei candidati indipendenti. La soglia di sbarramento è pari al cinque per cento.

Invece, alla votazione nelle unità amministrative che comprendono meno di 10.000 votanti, viene applicato il sistema maggioritario plurinominale. Concorrono sia i candidati proposti dai partiti, sia i candidati indipendenti. In un collegio i votanti eleggono due-quattro deputati.

Il nuovo Codice elettorale introduce il sistema a doppio turno per l’elezione dei sindaci nelle comunità con un numero di elettori superiore a 75.000. Se un candidato ottiene la maggioranza assoluta (il 50 per cento più uno) dei voti, vince al primo turno. Altrimenti, si procede con il secondo turno di votazioni. Nelle comunità con meno di 75.000 elettori, viene applicato il principio della maggioranza relativa – vince il candidato che ottiene il più alto numero di voti.

Le quote di genere. Il nuovo codice elettorale stabilisce una quota del 40 per cento come soglia minima per la rappresentanza dei generi nella lista elettorale. Così, nelle comunità in cui risiedono oltre 10 mila votanti, ogni cinque candidati va preservata la proporzionalità due per tre, cioè tre uomini e due donne, o tre donne e due uomini.   

Un’affluenza bassa. L’affluenza alle urne al primo turno è stata del 36,88 per cento, registrando il numero più basso nella storia moderna dell’Ucraina. Nel 2010, ha votato il 48,7 per cento degli aventi diritto, nel 2015 – il 46,5 per cento.

Il motivo principale che ha trattenuto i votanti in casa è stata la pandemia del coronavirus, afferma il medium “Texty”. Gli elettori hanno cercato di evitare i rischi di contrarre il virus mentre si fa la fila ai seggi. Un altro fattore decisivo è la delusione degli ucraini nei confronti delle forze politiche che fino a poco tempo fa godevano del loro sostegno, particolarmente nel partito di maggioranza “Il servitore del popolo” (Sluha narodu). 

La presunzione è in parte confermata da un sondaggio svolto dal gruppo sociologico “Rating” fra chi non ha votato, con la metodologia CATI attraverso un’intervista telefonica. Risulta che il 20 per cento degli elettori intervistati non si sono recati ai seggi per motivi di salute, il 10 per cento – appunto per la pandemia di Covid-19. Il 14 per cento è stato indeciso su chi votare, mentre un 46 per cento cumulativo si è diviso fra disinteresse, altri impegni e iscrizione alla lista elettorale in un luogo diverso dalla residenza attuale (è prevista una procedura per riaggiustarla, ma richiede che si agisca in anticipo – ndt.).    

I sindaci delle grandi città. Nella maggioranza dei capoluoghi di regione il partito di maggioranza “Il servitore del popolo” non ha ottenuto il sostegno necessario che permetterebbe ai propri candidati di accedere alla carica di primo cittadino. In più, i candidati a sindaco delle grandi città, inclusa la capitale, proposti dal partito, non figurano né al primo, né al secondo posto, tranne le città di Uzhgorod e Poltava, e la città nativa del Presidente Zelenskyi Kryvyi Rih.

Kyiv. Con 365.161 voti e il 50,52 per cento delle preferenze Vitaliy Klychko è stato rieletto sindaco di Kyiv al primo turno. È arrivato secondo Oleksandr Popov, il candidato del partito “La piattaforma di opposizione – Per la vita” (Opozytsiyna platforma – Za zhyttia) con 68.757 voti.

Al terzo posto si è posizionato Oleksiy Kucherenko di “Batkivshyna” (Patria) con 45.823 preferenze. Seguono Iryna Veresciuk del partito di maggioranza “Il servitore del popolo” (39.321 voti) e Andriy Palchevskyi della forza politica intitolata “La vittoria di Palchevskyi” (Peremoha Palchevskoho, 38.369 voti).

Kharkiv. Gennadiy Kernes ha ottenuto una percentuale del 60,34 per cento ed è stato rieletto sindaco di Kharkiv per la terza volta. 

A Dnipro si procede al ballottaggio tra il sindaco uscente Borys Filatov, esponente del partito “Propozytsia” (Suggerimento) fondato nel 2020 assieme ad alcuni altri sindaci ucraini e Zagid Krasnov, imprenditore e politico attivo nella regione. Il secondo turno si svolgerà il 22 novembre. (Aggiornamento del 22 novembre: al ballottaggio, Borys Filatov ha sconfitto nettamente Zagid Krasnov con il 78,75 per cento contro il 18,25 per cento dell’avversario. I dati sono dell’exit poll svolto dal Centro per le ricerche sociali e di marketing “Socis”.)

Odesa. Al secondo turno, il 15 novembre, si sono sfidati il sindaco uscente Gennadiy Trukhanov e il candidato del partito “La piattaforma di opposizione – Per la vita” Mykola Skoryk. Gli esiti del voto hanno indicato una vittoria netta di Trukhanov con il 54,28 per cento delle preferenze contro l’opponente Skoryk supportato dal 42,17 per cento dei voti.

Lviv. Il 22 novembre i cittadini torneranno alle urne per il turno di ballottaggio. A sfidarsi, nella seconda tornata delle elezioni, sono il sindaco uscente Andriy Sadovyi e l’ex capo dell’amministrazione regionale di Lviv nonché esponente del partito “La solidarietà europea” (Yevropeiska solidarnist) Oleg Syniutka. Al primo turno, i candidati si sono aggiudicati, rispettivamente, il 40,9 e il 31,1 per cento delle preferenze. (Aggiornamento del 22 novembre: al ballottaggio si è imposto Andriy Sadovyi con il 62,8 per cento delle preferenze contro Oleg Syniutka con il 37,2 per cento. I dati sono dell’exit poll commissionato dallo studio di Savik Shuster e svolto dalla società per le ricerche sociologiche “Liberty Report”).

I seggi dispersi fra i consigli regionali, distrettuali e comunali. Il partito di maggioranza “Il servitore del popolo” ha ottenuto il maggior numero dei seggi nei consigli dei vari livelli. Lo ha affermato il capo del partito Oleksandr Kornienko in una conferenza stampa del 10 novembre.

“Il servitore del popolo” si è aggiudicato il maggior numero di consiglieri nella regione Dnipropetrovska, nelle regioni di Odesa, Zaporizhzhia e Kharkiv. Le regioni in cui questa forza politica ha dimostrato i più modesti risultati sono quelle di Ivano-Frankivsk, Lviv, Vinnytsia, e la regione Volynska.

Nonostante ciò, i seggi che ha ottenuto “Il servitore del popolo” sono dispersi per il Paese, senza che il partito possa formare una maggioranza nelle grandi città: lo fa notare la redazione della RFE/RL. Nei capoluoghi di regione, il più alto posizionamento ottenuto da “Il servitore del popolo” è stato il secondo posto, preso a Poltava e Zhytomyr. A Kyiv invece è al quinto posto, ad Odesa e a Dnipro – al terzo. 

A Lviv e Ivano-Frankivsk una sconfitta assoluta – il partito che gode della maggioranza al livello nazionale non ha nemmeno superato la soglia del cinque per cento. Così, “Il servitore del popolo” non avrà la rappresentanza nei consigli comunali nei suddetti capoluoghi occidentali.

Il 18 novembre, la Commissione elettorale centrale ha reso noto i risultati delle elezioni ai consigli di tutti i livelli, in base al 96,2 per cento dei dati elaborati. Per il numero dei consiglieri eletti, in testa è “Il servitore del popolo” con il 17,59 per cento dei consensi (pari a 5.809 seggi). “Batkivshyna” si attesta il 12,39 per cento (4.093 seggi). Al terzo posto si è piazzato il partito “La piattaforma di opposizione – Per la vita” con l’11,75 per cento (3.881 seggi). “La solidarietà europea” figura al quinto posto con il 10,73 per cento (3.543 seggi).      

Come affermato dal Vice capo dell’ufficio della campagna elettorale de “La solidarietà europea” Serhiy Berezenko, gli esponenti del partito entrano in tutti i consigli regionali e in tutti i consigli comunali dei capoluoghi di regione.

Inoltre, la Commissione elettorale centrale ha reso noti i dati sul 98 per cento dei sindaci eletti di piccoli e grandi Comuni. Fra questi, 661 sono i candidati indipendenti e 733 sono stati presentati dai partiti. Fra questi ultimi, quasi il 30,74 per cento (225 sindaci) rappresentano “Il servitore del popolo”. Seguono il partito “Per il futuro” (Za maibutne) con il 12,43 per cento delle preferenze (92 sindaci), “Batkivshyna” con più del 7,24 per cento (53 persone), “La piattaforma di opposizione – Per la vita” con più del 7,1 per cento (52 persone), “Il nostro paese” (Nash kraj) con più o meno il 6,15 per cento (45 eletti) e “La solidarietà europea” con più del 5,6 per cento (41 sindaci).

Nel consiglio comunale di Kyiv sono entrati sette partiti: in testa “La solidarietà europea” e “Udar” (Colpo) del sindaco rieletto Vitaliy Klychko con il 20,52 per cento e il 19,98 per cento rispettivamente; seguono “Yednist” (Unità) con il 8,74 per cento dei voti, “La piattaforma di opposizione – Per la vita” (il 7,81 per cento), “Il servitore del popolo” (il 7,53 per cento), “Batkivshyna” (il 7,49 per cento) e “Golos” (Voce) con il 5,97 per cento delle preferenze.

Le elezioni viste dagli osservatori internazionali. La Commissione elettorale centrale ha rilasciato l’accredito per il monitoraggio delle elezioni ai 312 osservatori internazionali, 271 dei quali rappresentano nove organizzazioni internazionali. ENEMO, la missione della rete europea delle organizzazioni di monitoraggio elettorale, ne ha avuti 62.

“Le elezioni amministrative del 2020 sono state libere, hanno assicurato un alto livello di concorrenza e sono state ben gestite,” ha detto Zlatko Vujovic, capo della Missione ENEMO per il monitoraggio delle elezioni amministrative 2020 in Ucraina. 

Il Capo della Missione ENEMO ha fatto, inoltre, notare che i suddetti risultati sono stati possibili nonostante le sfide poste dalla pandemia di Covid-19, una certa complicatezza del nuovo sistema elettorale, la faziosa copertura mediatica, nonché il rilevamento di alcuni casi di corruzione elettorale e di abuso delle risorse amministrative.

Foto: volynnews.com