Giorno 451: una coalizione per fornire i caccia F-16 all’Ucraina, le posizioni ucraine a Bakhmut, l’intervento di Zelenskyi al vertice della Lega Araba

Gli alleati formano una coalizione per fornire i caccia F-16 all’Ucraina. Incontrandosi al vertice del Consiglio d’Europa in Islanda il 16 maggio, il primo ministro britannico Rishi Sunak e il suo omologo olandese Mark Rutte hanno convenuto che “avrebbero lavorato insieme per costruire una coalizione internazionale per fornire all’Ucraina capacità aeree da combattimento, offrendo sostegno completo che va dall’addestramento alla consegna di aerei F-16”, si legge in una nota del governo britannico.

Il 15 maggio è emersa la notizia che la Gran Bretagna si occuperà dell’addestramento di piloti ucraini, iniziando in estate con dei corsi di volo base, e lavorerà con altri Paesi sulla fornitura di F-16 all’Ucraina.

Venerdì 19 maggio, il Presidente statunitense Joe Biden ha informato i leader del G7 che gli Usa sosterranno uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16. Lo ha reso noto la Cnn, citando un alto funzionario dell’amministrazione presidenziale degli Stati Uniti.

La formazione probabilmente avverrà sul territorio europeo, mentre il personale americano parteciperà all’addestramento insieme ad alleati e partner, ha aggiunto la fonte. Inoltre l’amministrazione Biden, riporta la Cnn, avrebbe comunicato agli alleati europei che gli Stati Uniti autorizzeranno a esportare caccia F-16 all’Ucraina. La coalizione di Paesi che partecipano a questa iniziativa deciderà quando effettivamente fornire i caccia, quanti saranno e chi li consegnerà, ha spiegato alla Cnn il funzionario americano.

Gli attuali membri della coalizione per i caccia all’Ucraina sono Gran Bretagna, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Stati Uniti e Portogallo.

Le truppe ucraine mantengono una testa di ponte a Bakhmut. Le truppe ucraine controllano la periferia sud-occidentale di Bakhmut nel distretto “Litak”: ad affermarlo è stata la Viceministra della Difesa dell’Ucraina Hanna Malyar su Telegram il 29 maggio. Le forze regolari russe si stanno sostituendo alle unità del gruppo Wagner a Bakhmut, ha aggiunto.

In precedenza, il 21 maggio, il comandante delle Forze Terrestri ucraine, il colonnello generale Oleksandr Syrskyi ha reso noto che le truppe ucraine stessero avanzando sui fianchi nei sobborghi di Bakhmut, avvicinandosi all’accerchiamento tattico della città. “[L’accerchiamento] ci consentirà di prendere il controllo di tutti gli edifici multipiano occupati dalle forze russe per poter gradualmente eliminarle. Questo priverà l’esercito russo del controllo sulle periferie della città e ci darà alcuni vantaggi tattici,” ha detto Syrskyi.

Kyiv subisce un attacco aereo, eccezionale nella sua densità. Nella notte del 16 maggio, Kyiv ha subito il più intenso attacco aereo per la sua densità dall’inizio della guerra. La Russia ha sferrato attacchi all’Ucraina da più direzioni contemporaneamente: da nord, sud e ovest, con 18 missili di vario tipo e sei droni d’attacco. Le forze di difesa antiaerea ucraine hanno abbattuto tutti gli obiettivi.

La Russia ha lanciato “sei missili aerobalistici Kinzhal da sei aerei MiG-31K, nove missili da crociera Kalibr da navi di base nel Mar Nero e tre altri missili da terra tra Iskander-M e S-400,” ha detto il comando dell’Aeronautica militare delle Forze Armate ucraine.

Il bersaglio principale dell’attacco è stato la capitale ucraina. Secondo il portavoce del comando dell’Aeronautica militare delle Forze Armate ucraine, il colonnello Yuriy Ignat, tutti e sei i missili Kinzhal sono stati puntati su Kyiv. L’attacco “è stato eccezionale nella sua densità: il massimo numero di missili nel più breve periodo di tempo”, ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare di Kyiv il colonnello generale Serhiy Popko.

I detriti dei missili abbattuti sono caduti in varie zone della città. Secondo il sindaco di Kyiv Vitaliy Klychko, tre persone sono rimaste ferite. Tra il 1° e il 19 maggio, Kyiv ha subito 10 attacchi russi con missili e droni, lanciati maggiormente di notte.

A seguito dell’attacco del 16 maggio, un sistema di difesa missilistico Patriot di fabbricazione statunitense ha subito danni minori ed è stato riparato nei giorni seguenti. Il 18 maggio, la vice addetta stampa del Pentagono Sabrina Singh ha confermato che un sistema Patriot è stato danneggiato, aggiungendo che “ora è stato riparato ed è di nuovo pienamente operativo”. Il 19 maggio, è arrivata una conferma anche dal portavoce del comando dell’Aeronautica militare delle Forze Armate ucraine, il colonnello Yuriy Ignat. “Va tutto bene con il Patriot. (…) Tutto funziona, e il Patriot continuerà a difenderci,” ha detto.

Zelenskyi interviene a sorpresa al vertice della Lega Araba. Il 19 maggio,nel corso del suo intervento al vertice della Lega degli Stati arabi a Gedda, in Arabia Saudita, il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi ha lanciato un appello ai partecipanti ad aiutare a proteggere gli ucraini dall’aggressione russa e dare uno sguardo onesto alla guerra.

“Qui a Gedda vorrei rivolgere un nobile appello a tutti voi per aiutare a proteggere la nostra gente, compresa la comunità musulmana ucraina,” ha detto Zelenskyi. “Insieme a me c’è Mustafa Dzhemilev, leader del popolo tataro di Crimea, uno dei popoli indigeni dell’Ucraina, la cui casa è la Crimea, il nucleo della cultura musulmana in Ucraina. Per secoli, il popolo tataro crimeano è stato e deve rimanere parte integrante e forte della comunità musulmana del mondo. La Crimea è stata la prima a subire l’occupazione russa e, ancora oggi, la maggior parte di coloro che subiscono la repressione nella Crimea occupata sono musulmani”: sono le parole pronunciate dal Presidente ucraino nel suo discorso.

Inoltre, Zelenskyi ha fatto notare che tra i leader presenti c’è anche chi “chiude un occhio” davanti all’aggressione russa e la etichetta come “un conflitto”. Ha esortato i partecipanti del vertice a “guardare con onestà” alla guerra russa in Ucraina.

Il discorso integrale del Presidente Zelenskyi al vertice della Lega Araba è disponibile in lingua inglese a questo link.

L’inviato speciale cinese visita l’Ucraina. L’inviato speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici, Li Hui, ha visitato l’Ucraina il 16 e 17 maggio. Secondo il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, in un incontro con il diplomatico cinese, il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha sottolineato l’inaccettabilità di “piani di pace” che implicherebbero la perdita dei territori ucraini o il congelamento del conflitto.

Li Hui è stato ambasciatore cinese in Russia per 10 anni, fino al 2019. Secondo l’Ufficio del Presidente ucraino, a Kyiv ha anche incontrato un’ampia delegazione del governo ucraino composta dal capo del Comparto intelligence principale presso il Ministero della Difesa ucraino, maggior generale Kyrylo Budanov; dal Сommissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets; dalla Consigliera – commissaria del presidente ucraino per i diritti dell’infanzia e la riabilitazione dei bambini Daria Herasymchuk; dal Vice Primo Ministro per la ricostruzione dell’Ucraina – il Ministro per lo sviluppo di comunità, territori e infrastrutture Oleksandr Kubrakov; dal Ministro dell’energia Herman Halushchenko e dall’Ambasciatore ucraino in Cina Pavlo Ryabikin.

I membri della delegazione hanno presentato all’inviato cinese il punto di vista ucraino sulle problematiche più acute del Paese in guerra: la situazione al fronte e gli attacchi missilistici russi sulle città ucraine, civili e militari ucraini tenuti prigionieri dalla Russia, il trasferimento forzato di bambini ucraini da parte della Russia, l’iniziativa per il grano del Mar Nero e i tentativi della Russia di infrangere l’accordo sulle esportazioni di grano, i pericoli che pone l’occupazione russa della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Dopo la tappa in Ucraina, Li Hui visiterà poi Polonia, Francia, Germania e Russia.

La Cina cambia la linea di politica estera o fa dei passi calcolati? Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

La posizione ambigua del Vaticano sulla guerra russa in Ucraina. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Perché il divieto dell’attività della chiesa del Patriarcato di Mosca in Ucraina è una questione della sicurezza nazionale. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Il pensiero complottista al servizio dell’aggressione russa. Una conversazione con Rudy Reichstadt, politologo, scrittore e giornalista francese che sta ricercando le teorie del complotto. Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.

Zelenskyi a Roma. Il 13 maggio, Volodymyr Zelenskyi è stato in Italia per una visita di Stato per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa. Il Presidente ucraino ha incontrato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e Papa Francesco. Inoltre, Zelenskyi ha rilasciato un’intervista a vari giornalisti italiani come ospite del programma “Porta a Porta” su Rai 1. Durante un tour europeo tra il 13 e il 15 maggio, Zelenskyi ha anche visitato Germania, Francia e Gran Bretagna. Foto: president.gov.ua.