I procedimenti contro Poroshenko: un investigatore dell’Agenzia statale per le indagini denuncia pressioni

Foto: glavcom.ua. Oleh Koretskyi, capo del gruppo investigativo dell’Agenzia statale per le indagini

La settimana scorsa Oleh Koretskyi, investigatore di alto livello presso l’Agenzia statale per le indagini, che capeggiava alcuni procedimenti contro l’ex Presidente Petro Poroshenko, ha denunciato di aver subito delle pressioni nello svolgimento delle indagini. L’investigatore l’ha dichiarato nel giorno in cui il tribunale stava definendo le misure cautelari nei confronti di Poroshenko. Koretskyi ha parlato con i media e gli avvocati di Poroshenko. Riportiamo le sue rivelazioni.      

Com’è avvenuto. L’8 luglio, presso il tribunale Pecherskyi di Kyiv si è tenuta l’udienza finale per definire le misure cautelari nei confronti di Petro Poroshenko (nel procedimento che riguarda la nomina del vicecapo dell’Intelligence esterna Serhiy Semochko).

A metà dell’udienza che è durata più di cinque ore, Illya Novikov, uno degli avvocati di Poroshenko, ha rivelato delle informazioni inaspettate. Sul suo profilo Facebook infatti ha pubblicato dei documenti che confermano la chiusura di uno dei procedimenti contro il suo cliente (riguardante lo stabilimento “Kuznya na Rybalskomu”), informando che questa fosse una decisione del capo del gruppo investigativo dell’Agenzia statale per le indagini Oleh Koretskyi.     

Inoltre, Novikov ha pubblicato un video in cui lo stesso Koretskyi (capo del 3° dipartimento della Direzione generale investigativa presso l’Agenzia statale per le indagini) racconta che sia lui sia la sua squadra sono stati oggetto di pressioni, affinché le indagini nei procedimenti contro Poroshenko procedessero anche in quei casi in cui non vi fossero elementi elementi legati ai reati imputati.

Cos’ha dichiarato l’investigatore? Koretskyi sostiene che alcuni dei procedimenti avviati contro Poroshenko non contengono elementi legati ai reati ascritti. “Alcuni procedimenti in corso contro Poroshenko evidentemente non contengono gli elementi del reato. In alcuni il reato stesso non sarebbe neppure mai avvenuto,” ha dichiarato Koretskyi. 

Fra i procedimenti che, secondo l’investigatore, non contengono gli elementi del reato c’è anche la nomina del vicecapo dell’Intelligence esterna Serhiy Semochko –caso sul quale il tribunale stava per decidere le misure cautelari per Poroshenko.

Inoltre, Oleh Koretskyi ha affermato che la Procuratrice generale Iryna Venediktova e la sua “squadra di Kharkiv” (la maggior parte della vita privata e professionale di Venediktova è legata alla città di Kharkiv – ndt.) stanno effettuando pressioni sull’Agenzia statale per le indagini. In particolare, Koretskyi ha detto: “Stavamo indagando in base alla legge quando sono arrivate certe persone, di Kharkiv, per dare degli ordini. Gli ho detto: ‘Non ci sono gli elementi del reato, ragazzi. Prendiamo le decisioni legalmente.’ Mi hanno detto di andar via, perché non mi attengo alle disposizioni.”  

Successivamente, l’investigatore ha rilasciato delle interviste ai media sottolineando come i vertici dell’Agenzia statale per le indagini (presieduta da Venediktova prima del suo incarico come Procuratrice generale – ndt.) avessero chiesto che gli investigatori svolgessero le indagini contro Poroshenko ad ogni costo.

“Compiute tutte le azioni investigative possibili, vi sono termini ragionevoli per emanare una decisione. Può essere un’incriminazione, se ci sono gli elementi del reato, oppure si può decidere di chiudere il procedimento penale,” prosegue Koretskyi. “Mi hanno detto di non chiuderlo, in modo che le indagini procedessero. (…) Ne è stato il caso tre mesi fa, quando mi hanno tolto dei procedimenti per la mia posizione sulla questione.” 

Dopo che Koretskyi ha fatto questa dichiarazione sensazionale, gli avvocati di Poroshenko hanno presentato un ricorso al tribunale Pecherskyi per poter invitare l’investigatore in udienza a testimoniare. 

Cos’ha detto Poroshenko. “Sarebbe difficile ipotizzare che io provassi simpatia per il Signor Koretskyi,” ha detto l’ex Presidente. “Avevo firmato almeno una decina di lettere che segnalavano le violazioni del gruppo investigativo (di Koretskyi) nel corso delle indagini in tutti i 20 casi penali. Fortunatamente, non ho avuto incontri con il Signor Koretskyi negli ultimi tre mesi,” ha raccontato Poroshenko.

Rivolgendosi al giudice Serhiy Vovk, Poroshenko ha riferito alla nuova testimonianza di Koretskyi come a quella “estremamente importante”, che potrebbe “evolvere in una crisi politica, nel caso in cui sarà provato (…) che gli ordini di far incarcerare Poroshenko provengono non solo dall’avvocato di Yanukovych, Babikov, ma anche da Venediktova, dall’Ufficio del Presidente e dal Signor Zelenskyi personalmente.”

Dopo aver ricevuto il ricorso sulla possibile testimonianza di Koretskyi, il tribunale ha preso una pausa delle udienze. Una volta riprese, i procuratori che in precedenza chiedevano di prolungare le indagini fino all’ottobre 2020, hanno dichiarato che la fase preliminare fosse conclusa ritenendo che non avesse più senso definire delle misure cautelari per Poroshenko.   

Il commento dell’Agenzia statale per le indagini. L’Agenzia statale per le indagini ha pubblicato una dichiarazione ufficiale che afferma come i fatti rivelati da Oleh Koretskyi “non corrispondono alla realtà”, e che rivelazioni dell’investigatore “sono politicamente motivate e passibili di reato penale, in quanto rendono pubblici i dettagli di indagini preliminari”. L’amministrazione dell’Agenzia statale per le indagini è anche convinta che Koretskyi abbia agito per conto di Poroshenko.

Il 23 luglio Koretskyi è stato licenziato a seguito della cancellazione d’ufficio del suo incarico.

L’Ufficio del Presidente non ha rilasciato alcuna comunicazione in merito.