Giorno 143: colloqui per sbloccare esportazioni di grano, attacco missilistico su Vinnytsia, tribunale internazionale ad hoc

Colloqui per sbloccare le esportazioni di grano nel Mar Nero. Durante i negoziati del 13 luglio ad Istanbul, i rappresentanti di Ucraina, Turchia, Russia e Onu si sono accordati su dei punti chiave di un piano steso per riavviare le esportazioni del grano ucraino nel Mar Nero. Il Wall Street Journal svela i dettagli del piano citando fonti anonime vicine ai colloqui. Le parti si sono messe d’accordo sul fatto che il grano sarà trasportato da tre porti ucraini in convogli scortati dalle navi ucraine, sotto un cessate il fuoco che verrà instaurato per proteggere le navi dentro un’area geografica e con un parziale sminamento navale. Le Forze navali della Turchia ispezioneranno le navi vuote al loro arrivo nei porti ucraini. L’Onu creerà un centro di comando e controllo ad Istanbul per monitorare il livello di minacce per la navigazione marittima. L’accordo finale potrebbe essere raggiunto nei giorni a venire, sostiene il giornale americano.

Secondo le fonti di governo ucraino, 22 milioni tonnellate di grano rimangono bloccate nei porti ucraini. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina su larga scala, la Russia ha illegalmente spedito circa 400 mila tonnellate di grano dall’Ucraina.

Attacco missilistico su Vinnytsia causa 25 vittime. La mattina del 14 luglio, la Russia ha sferrato un attacco missilistico contro Vinnytsia, una città nell’Ucraina centro-occidentale. L’attacco ha preso di mira le strutture civili in centro città: è stata colpita una piazza, un parcheggio, un edificio civile e un centro medico all’interno del palazzo. Al 18 luglio, le vittime sono 25, inclusi tre bambini, 63 persone rimangono in ospedale.

La Russia ha lanciato su Vinnytsia i missili da crociera Kalibr da un sottomarino di stanza nel Mar Nero. Due missili sono stati abbattuti da un sistema di difesa aerea, altri due missili hanno colpito il centro città. Tra le vittime c’è anche Liza, una bambina di quattro anni. Sua mamma ha perso una gamba, rimane in terapia intensiva in condizioni gravi. Il Presidente Zelenskyi ha definito l’attacco missilistico russo su Vinnytsia un atto terroristico.

“Solo il 30 per cento degli attacchi russi colpisce i siti militari, con il restante 70 per cento [la Russia] coscientemente prende di mira le strutture civili nelle città,” ha affermato il portavoce del Ministero della difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk.  

Ucraina esorta a istituire un tribunale internazionale ad hoc per tenere la Russia responsabile. Il 14 luglio, i Paesi Bassi hanno ospitato l’Ukraine Accountability Conference, una conferenza per portare davanti alla giustizia i responsabili dei crimini di guerra commessi in Ucraina. L’evento è stato coorganizzato dal governo dei Paesi Bassi, dall’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale e dalla Commissione europea. In un video discorso durante la conferenza, il Ministro degli affari esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché venisse istituito un tribunale penale internazionale ad hoc incaricato di indagare esclusivamente sui crimini di aggressione commessi contro l’Ucraina dalla Russia, il che consentirà di tenere responsabili gli alti funzionari politici e militari della Federazione Russa.  

Quarantacinque Stati partecipanti alla conferenza hanno creato il Gruppo di dialogo per consolidare le iniziative già in essere a livello nazionale, europeo ed internazionale volte a documentare i crimini e instaurare la giustizia.

Più di 7.000 militari ucraini considerati dispersi. All’11 luglio, circa 7.200 militari ucraini sono considerati dispersi. Ad affermarlo è stato il Commissario per le persone scomparse in circostanze speciali Oleh Kotenko. “Tra i militari scomparsi, ci sono i membri di varie agenzie, come le Forze Armate ucraine, la Guardia nazionale, la Guardia di frontiera, il Servizio della sicurezza. Il numero citato dalle Forze Armate [2.000 dispersi – ndt.] non comprende i militari scomparsi delle altre agenzie,” ha detto Kotenko. Secondo il commissario, la maggior parte dei dispersi sono prigionieri dei russi.

Rinomato difensore dei diritti umani ucraino fatto prigioniero dai russi. Maksym Butkevych, difensore dei diritti umani, giornalista, cofondatore del Centro per i diritti umani “Zmina” e della Hromadske Radio è stato fatto prigioniero dai russi. All’inizio di marzo 2022, Maksym si è arruolato nelle Forze Armate ucraine. Il 24 giugno, è stato preso prigioniero tra i villaggi Girske e Zolote nella regione di Luhansk. Da allora non c’è stato più nessun contatto con lui.

Maksym è un partner e amico dell’Ukraine Crisis Media Center da molti anni. Il team dell’UCMC è preoccupato per il suo destino, rivolge un appello alla comunità internazionale affinché faccia pressione per il rilascio di Maksym e dia maggiore visibilità al suo caso.

Come Chernihiv ha fatto uno scudo protettivo a Kyiv. Il podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) racconta come Chernihiv, una città medievale al nord dell’Ucraina, si sta riprendendo dall’aggressione russa a cui è stata sottoposta nel febbraio e marzo. Il podcast è disponibile in lingua inglese a questo link.

Le testimonianze da Kherson occupata in un video servizio “Ucraina in fiamme” (Ukraine in Flames). Il video è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: “Nello spazio tra le stelle”, un collage tessile di Lyubov Panchenko. L’84enne artista ucraina è deceduta il 30 aprile 2022 dopo le settimane di fame vissuta durante dell’occupazione russa di Bucha, nei pressi di Kyiv. Nata nel 1938, Lyubov Panchenko apparteneva al gruppo artistico degli ‘scistdesiatnyky’ (esponenti degli anni ’60), un movimento fortemente radicato nella cultura ucraina che si opponeva al regime sovietico. Panchenko ha creato una serie di acquarelli, modelli di abbigliamento, opere ricamate, illustrazioni grafiche per i libri, pitture a olio. Per approfondire la biografia di Lyubov Panchenko e vedere le sue opere, seguite il link. Le informazioni sono disponibili in lingua inglese.