Giorno 283: la Russia concentra truppe a Melitopol, le centrali elettriche ucraine ripristinano l’operatività

Sull’asse di Zaporizhzhia, la Russia concentra truppe a Melitopol, le Forze Armate ucraine colpiscono le aree di concentramento di truppe russe. A Melitopol e nel distretto omonimo della regione, si registra un aumento del numero di truppe russe. Ad affermarlo è stato il sindaco in esilio di Melitopol, Ivan Fedorov, in una conferenza stampa il 2 dicembre. “È troppo presto per dire che [le forze russe] si stanno ritirando da una cittadina o l’altra sull’asse di Zaporizhzhia,” ha detto Fedorov. In un rapporto del primo dicembre, il centro di analisi americano l’Institute for the Study of War sostiene che “le forze russe stanno probabilmente ritirando il personale militare dalle posizioni vicino alla linea del fronte nella regione di Zaporizhzhia per ridurre l’impatto dei crescenti colpi ucraini contro i concentramenti di truppe e di equipaggiamento”. Il primo dicembre, lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha reso noto che le forze russe stanno ritirando le loro unità da alcune città e villaggi nel territorio occupato nella regione di Zaporizhzhia, come Mykhaylivka, Polohy e Inzhenerne.

A Melitopol e nel distretto omonimo, “quasi ogni giorno esplode qualcosa”, ha detto il sindaco della città Ivan Fedorov, probabilmente facendo riferimento ai colpi delle truppe ucraine contro le forze russe. Venerdì, il due dicembre, Fedorov ha detto che le Forze Armate ucraine hanno mandato “un caldo saluto” al nemico vicino al villaggio Terpinnya, causando decine di morti e feriti tra i militari russi schierati nella zona. Nel rapporto serale del primo dicembre, lo Stato Maggiore ucraino ha confermato che le Forze Armate hanno colpito un’area di concentrazione di truppe russe vicino a Kamyanske nella regione di Zaporizhzhia.

Le centrali elettriche ucraine ripristinano l’operatività dopo sette ondate di attacchi missilistici russi. Quasi tutte le centrali termoelettriche e idroelettriche ucraine sono state danneggiate dagli attacchi russi. A renderlo noto è stato Volodymyr Kudrytskyi, il presidente del consiglio di amministrazione di NEC Ukrenergo – l’operatore energetico nazionale, in un’intervista a Radio Liberty pubblicata il primo dicembre. A Kudrytskyi è stato chiesto di commentare lo stato del sistema energetico ucraino a seguito di sette ondate di attacchi missilistici russi.

Quasi la metà del sistema energetico ucraino è stato messo fuori uso dai bombardamenti russi. Lo ha comunicato il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal dopo un attacco russo contro le infrastrutture energetiche ucraine del 15 novembre, sferrato con quasi 100 razzi. Sono oltre dieci milioni gli ucraini senza elettricità nel Paese. Lo ha detto il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi nel suo messaggio serale il 17 novembre.

Il sistema energetico ucraino ha raggiunto un plateau, afferma Kudrytskyi nella stessa intervista rilasciata a Radio Liberty il primo dicembre. “Le centrali elettriche stanno gradualmente ripristinando le capacità di generazione [energia] compromesse dall’ultimo attacco,” prosegue il presidente del consiglio di amministrazione di NEC Ukrenergo. “L’attuale deficit [di capacità del sistema energetico] è circa del 27 per cento. (…) Se non ci sono nuovi attacchi massicci, il sistema continuerà a ripristinare le capacità di generare energia che consentiranno di coprire tale deficit,” ha spiegato Kudrytskyi.

L’offensiva vicino a Bakhmut strema le forze dell’esercito russo, afferma l’Institute for the Study of War. Le operazioni offensive russe intorno a Bakmut stanno consumando una proporzione significativa della forza di combattimento di cui la Russia dispone, rendendo più facili le continue controffensive ucraine altrove. Ad affermarlo è il centro di analisi americano l’Institute for the Study of War in un rapporto del 30 novembre. L’asse di Bakhmut è una delle principali direttrici su cui le forze russe concentrano le azioni offensive. A renderlo noto è stato lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine in un rapporto del 2 dicembre.

“Anche se le forze russe (…) costringeranno le truppe ucraine a una ritirata dalla città (come avvenuto a Lysychansk), Bakhmut non le offrirà un significativo vantaggio operativo. I costi associati a sei mesi di brutali combattimenti di logoramento intorno a Bakhmut, che mirano a sfinire [l’avversario], superano di gran lunga qualsiasi vantaggio operativo che i russi potrebbero ottenere se prendessero Bakhmut,” si legge nel rapporto.

La vita a Kherson sotto occupazione russa. Cinque residenti di Kherson condividono le loro esperienze. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

La street art di Banksy nei luoghi ucraini colpiti dalla guerra. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Le identità ucraine: ecco cosa c’è da capire a riguardo. Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.

Foto: Banksy su Instagram. Un’opera dello street artist Bansky sulle rovine di un palazzo residenziale a Borodyanka, nei pressi di Kyiv. Borodyanka è stata occupata dalle forze russe nella fase iniziale dell’invasione. Banksy ha confermato di aver realizzato sette murales nei luoghi più colpiti dai bombardamenti russi nella regione di Kyiv e nella capitale stessa.