Giorno 139: depositi di munizioni russi colpiti, piano di ricostruzione post-bellico, “Nobel” per la matematica a un’ucraina

L’Ucraina colpisce i depositi di munizioni russi oltre la linea del fronte: distrutte le linee logistiche. Il primo lotto di armi avanzate a lunga gittata, recentemente consegnate dagli alleati, ha consentito all’Ucraina di rompere le linee di approvvigionamento, già non molto solide e tecnologiche, che la Russia ha costruito nei pressi della linea del fronte. Questo complicherà notevolmente i rifornimenti di munizioni, cibi e altri materiali destinati alla prima linea. È quanto scrive Thomas Theiner, un esperto militare ed un ex membro dell’esercito italiano. In base alle sue analisi, il medium ucraino Texty.og.ua ha pubblicato un articolo, aggiungendone le rappresentazioni grafiche.

Dagli anni 2014-2015 in poi, la Russia ha installato decine dei depositi di munizioni nelle strutture civili vicino alle stazioni ferroviarie nei territori ucraini che ha occupato. Nelle settimane passate, l’Ucraina ha iniziato a colpire sistematicamente questi depositi e anche quelli che la Russia ha installato nei territori occupati dopo l’invasione su larga scala. Solo nell’ultimo mese, dal 7 giugno al 7 luglio, le Forze Armate ucraine, scrive Texty.org.ua, hanno centrato almeno 25 depositi di munizioni russi nelle cittadine occupate nelle regioni di Luhansk, Donetsk e Kherson. Tra i bersagli recenti vi sono stati i depositi vicino a Chornobayivka, nella regione di Kherson, a Khartsyzk, nella regione di Donetsk, e a Kadiyivka, nella regione di Luhansk, colpiti il 9 luglio.

La Russia non può più stoccare le munizioni nel raggio di 100 km dalla linea del fronte, afferma Theiner. “Ora la Russia è costretta a fermare i treni [cariche di munizioni – ndt.] a 90-100 chilometri dal fronte per evitare che i depositi e i treni carichi di munizioni vengano presi di mira dall’artiglieria ucraina. (…) Così la Russia è costretta a fare affidamento sui camion per rifornire le sue unità in prima linea. Ne ha persi così tanti che ciò ha creato enormi problemi logistici,” sostiene Thomas Theiner. I russi scaricano le munizioni a mano.

Offensiva russa nel Donbas è in stallo, gli attacchi uccidono i civili. L’obiettivo che si prefigge la Russia nell’Ucraina dell’est è circondare le truppe ucraine e catturare le regioni intere di Donetsk e Luhansk. Lo afferma il centro di analisi americano Institute for the Study of War. Le forze russe continuano a svolgere le operazioni offensive limitate a nord di Slovyansk. I ripetuti tentativi di azioni offensive verso Slovyansk non hanno avuto successo, si apprende dai rapporti giornalieri dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Le forze russe continuano a tentare di avanzare verso Siversk da Lysychansk, non vi è stata confermata alcuna conquista territoriale, afferma Institute for the Study of War in un rapporto dell’8 luglio. Le forze russe starebbero preparando un assalto a Kramatorsk che verrà svolto in parallelo alle avanzate verso Slovyansk, prosegue il centro di analisi. La regione di Luhansk non è interamente occupata. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione regionale militare di Luhansk Serhiy Gaidai.

Intanto la Russia colpisce le città nella regione di Donetsk con missili e artiglieria ogni giorno. La sera del 9 luglio, i missili Iskander hanno centrato un palazzo residenziale di cinque piani a Chasiv Yar. Quarantotto persone sono state uccise, nove sono state tratte in salvo. I lavori di soccorso sono proseguiti per cinque giorni. 

L’Ucraina issa la bandiera sull’Isola Zmiiny: dettagli dell’operazione. Nelle prime ore del 7 luglio, i militari ucraini sono sbarcati sull’isola dopo aver perlustrato la zona dell’approdo. L’operazione è stata condotta da un gruppo congiunto tra i militari del 73° centro navale speciale dell’’otamano’ Antin Golovatyi delle Forze Speciali, i genieri della 59^ brigata della fanteria motorizzata, i militari del Comparto intelligence principale presso il Ministero della difesa, i militari dell’801^ unità separata navale della Marina Militare.

Dopo esser giunto sull’altopiano dell’isola, il gruppo ha controllato l’area, ha raccolto i dati sulle armi e sui mezzi lasciati dalle forze russe in fuga e ha issato le bandiere nazionali nelle diverse parti dell’isola.  

Le truppe ucraine hanno lasciato il posto prima che i russi sparassero un missile contro l’isola. Il missile ha centrato un molo, mentre il gruppo dei militari ucraini è tornato incolume alla base. Lo hanno reso noto le Forze Speciali. Più dettagli sull’operazione sono disponibili in lingua inglese a questo link.

Il 30 giugno, le forze russe si sono ritirate dall’Isola Zmiiny a seguito di una serie di massicci attacchi aerei, missilistici e di artiglieria svolti dalle truppe ucraine. Il Ministero della difesa russo ha presentato il ritiro delle sue truppe come un “gesto di buona volontà”. Il Pentagono ha confutato la versione del Cremlino affermando che le truppe ucraine hanno avuto successo nell’esercitare pressioni sui russi che hanno occupato l’Isola Zmiiny. Secondo le valutazioni di Forbes, la Russia ha perso i mezzi militari per un valore di quasi un miliardo di dollari sull’Isola Zmiiny.   

Tre scenari della vittoria ucraina. Il Ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha delineato tre possibili scenari per la fine della guerra russa contro l’Ucraina. Primo scenario. Le Forze Armate ucraine riconquistano le posizioni che controllavano prima del 24 febbraio 2022. L’Ucraina e la Russia negoziano lo status dei territori nelle regioni di Donetsk e Luhansk occupati a partire dal 2014 e della Crimea con la mediazione dei partner occidentali. Secondo scenario. Le truppe ucraine ‘macinano’ le forze russe – le eliminano con mezzi militari. La guerra si protrarrà fino alla fine dell’anno o all’inizio del prossimo anno. Terzo scenario. La Russia crolla. 

L’Ucraina presenta un piano per la ricostruzione dopoguerra. Nella prima settimana di luglio, l’Ucraina ha presentato il Piano per la ricostruzione post-bellica del Paese in una conferenza dedicata al tema, svolta in Svizzera, a Lugano. Il piano su 10 anni è composto da 15 programmi settoriali per un valore totale di oltre 750 miliardi di dollari. Il piano è generale, coerente e focalizza sui giusti obiettivi – in particolare, inquadra la ricostruzione come uno strumento per avanzare la compatibilità dell’Ucraina con l’adesione all’UE, scrive in un articolo il commentatore dell’economia europea per il Financial Times Martin Sandbu. Allo stesso tempo il piano rischia una paralisi, se non verrà accordata una procedura strutturata e centralizzata per il coordinamento dei donatori e delle spese, prosegue il giornalista.

Ucraina è la seconda donna nella storia a ricevere un “Nobel” per la matematica. L’ucraina Maryna Viazovska ha ricevuto la medaglia Fields, il maggiore riconoscimento mondiale per la matematica, una sorta di premio Nobel per i ricercatori del settore sotto i quarant’anni. La medaglia è stata assegnata a Viazovska per la soluzione del problema dell’impacchettamento di sfere in otto dimensioni. La 37enne ucraina, originaria di Kyiv è una professoressa di matematica presso la Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL). Maryna Viazovska è la seconda donna nella storia a ricevere la medaglia Fields. Nel 2014, il premio è stato vinto da Maryam Mirzakhani, professoressa all’Università di Stanford.   

Perché Ukrainian Institute lancia un appello per sospendere la cooperazione con enti culturali russi? Il 22 giugno scorso, il medium ufficiale russo “Rossiyskaya Gazeta” ha pubblicato un’intervista a Mikhail Piotrovsky, il direttore del museo Hermitage di San Pietroburgo. Nell’intervista, Piotrovsky appare come uno schietto sostenitore della guerra ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina, che ha già causato decine di migliaia di vittime. L’Ukrainian Institute ha emesso una dichiarazione in merito, è disponibile in lingua inglese a questo link.

Per approfondire l’argomento, guardate il video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) dal titolo: “Il colonialismo dietro la facciata della ‘grande cultura russa’.” Il programma è disponibile in lingua inglese a questo link.

Video servizio “Ukraine in Flames”. Il blocco russo dei porti navali ucraini soffoca l’economia ucraina e contribuisce a una crisi alimentare globale. Come Odesa, una volta una nota destinazione turistica sulla costa del Mar Nero, vive sotto la guerra. Il programma è disponibile in lingua inglese.

Com’è tornare a casa, in una città devastata dalla guerra? Una storia di Borodyanka, una cittadina nei pressi di Kyiv raccontata dal podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina). Il podcast è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: objectiv.tv. Un monumento al filosofo ucraino Hryhoriy Skovoroda estratto sotto le macerie di un’università a Kharkiv. Nella notte del 6 luglio, un missile russo ha centrato l’Università pedagogica nazionale di Kharkiv Hryhoriy Skovoroda. È stato ucciso un custode. “I russi hanno bombardato il palazzo centrale dell’università pedagogica Hryhoriy Skovoroda. Quando ero studente, ho lavorato alla costruzione di questo edificio, vi ho studiato e lavorato,” scrive Serhiy Zhadan, poeta e scrittore ucraino che rimane a Kharkiv. “Il fatto che gli occupanti perseguitano Hryhoriy Savych (Skovoroda – ndt.) è del tutto consistente. Skovoroda è il patrono di Kharkiv e anche un simbolo dell’ucrainità della città. I russi sono venuti qui appunto per distruggere tutto legato all’Ucraina. Così gli danno la caccia, tuttavia non lo cattureranno,” ha detto Zhadan. La Russia sferza gli attacchi contro le zone residenziali di Kharkiv ogni giorno spesso causando vittime.