Situazione nella zona dei combattimenti
In Ucraina orientale non si fermano i combattimenti.
Come dichiara il portavoce dell’Operazione anti-terrorismo (ATO), i militari ucraini caduti nell’Ucraina orientale al 16 giugno 2017 sono 2696 e i feriti 9903.
Nel Donbas circa 750 mila bambini potrebbero restare senza acqua potabile.
Lo dichiara Afshan Khan, il Direttore regionale dell’UNICEF per i Paesi dell’Europa ed Asia Centrale. Si evidenzia come la recente escalation del conflitto armato abbia portato alla distruzione di importanti impianti di approvvigionamento idrico. (notizia in lingua inglese).
Problemi costanti con il rifornimento idrico.
Dall’inizio dell’anno la Stazione Filtrante di Donetsk è stata bombardata almeno 9 volte. Ciò ha provocato l’interruzione del suo funzionamento per 45 giorni. Lo segnala il sito della Missione Speciale di Monitoraggio dell’OSCE.
Questa stazione fornisce l’acqua potabile a 600000 persone che vivono su entrambi i lati della linea di demarcazione. Da 8 giorni 72 centri abitati sono rimasti senza acqua a causa dei danni alle linee elettriche che assicuravano il funzionamento degli impianti di approvvigionamento idrico.
Alternativa all’operazione ATO: l’introduzione dello stato di guerra nel Donbas?
L’Ucraina ha bisogno di un nuovo formato della difesa contro la guerra ibrida condotta dalla Federazione Russa. Lo ha dichiarato il Segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa (RNBO) Olexander Turchynov. Secondo Turchynov il formato e lo schema di intervento dell’ operazione anti terrorismo si sono esauriti.
Nuova proposta di legge.
Turchynov ha proposto di riconoscere alcune zone del territorio che fanno parte delle regioni di Luhansk e Donetsk come “territori occupati dalla Russia” e definire legislativamente i principi fondamentali di politica statale (complesso delle misure militari e diplomatiche) per la loro liberazione.
Nelle prossime settimane un gruppo di esperti svilupperà un relativo disegno di legge “Sul ripristino della sovranità di Stato dell’Ucraina sui territori temporaneamente occupati delle regioni di Donetsk e Luhansk” che dovrebbe comportare la modifica del complesso dell’ATO.
Che cosa esattamente prevedono le nuove modifiche ?
Il Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e della Difesa (RNBO) ha proposto di creare uno Stato Maggiore operativo con ampi poteri per la gestione integrata delle Forze Armate, di tutte le forze di sicurezza, comprese le amministrazioni militari e civili di quei territori.
Lo Stato Maggiore di cui sopra avrà ampi poteri per la difesa dell’Ucraina e la liberazione dei territori occupati a cui saranno subordinate tutte le forze militari e di sicurezza, amministrazioni militari e civili. Questo Stato Maggiore applicherà le norme dello stato di guerra interno in queste regioni.
La legislazione in vigore prevede l’impiego delle Forze Armate solo durante la dichiarazione di guerra e lo svolgimento di operazioni di anti-terrorismo. L’introduzione dello stato di guerra interno prevede un regime giuridico speciale (restrizione del suffragio, del lavoro del Parlamento, dei Consigli comunali locali, l’implementazione di meccanismi di confisca dei beni, ecc).
L’Ucraina dichiarerà lo stato di guerra?
Secondo il Deputato del Parlamento ucraino Olexander Bryhenetz questo disegno di legge costituirebbe uno stadio intermedio tra l’ATO e lo stato di guerra interno. Nelle relazioni internazionali esiste il concetto di “conflitto armato”. La differenza tra la guerra e il conflitto armato consiste nel fatto che quest’ultimo si svolge in una zona limitata.
Incontro di Poroshenko e Trump: Poroshenko va a Washington
Il Presidente dello Stato ucraino arriverà nella capitale degli Stati Uniti lunedì sera, il 19 giugno.
Domani sarà il giorno più importante: l’incontro con il Vice Presidente Mike Pence e con il Presidente Donald Trump, oltre che con il Ministro dell’Energia e Ministro dell’Economia degli Stati Uniti. Questa è la terza visita di Poroshenko a Washington in qualità del Capo dello Stato e il suo primo incontro con il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Tra gli altri argomenti i Presidenti parleranno sulla guerra in Donbas.
«Ribellati, ama, non rinunciare ai tuoi diritti»: a Kyiv si è svolta la Marcia dell’Uguaglianza
Chi, dove, quando?
Il 18 giugno nel centro di Kiev, durante il forum “KyivPride-2017”, ha avuto luogo la “Marcia dell’Uguaglianza”. L’evento aveva lo scopo di richiamare l’attenzione sui diritti delle persone LGBT in Ucraina e di superare la discriminazione e la violenza contro di loro. Quest’anno la Marcia ha riunito un numero record di 2,5-3 mila partecipanti circa, tra i quali vi erano i rappresentanti di LGBT e le persone che sostengono loro. Durante la marcia, l’ordine è stato mantenuto da 5.000 agenti di polizia e soldati della Guardia Nazionale.
Gli oppositori della marcia.
Circa 100 membri di gruppi nazionalisti si erano riuniti per fermare la Marcia. Gli oppositori della marcia hanno bloccato la strada del percorso, ma i partecipanti hanno cambiato l’itinerario per evitare gli scontri.
Il sostegno diplomatico.
Alla Marcia hanno partecipato gli ucraini e i rappresentanti di altri paesi, politici ed attivisti stranieri. In particolare, i rappresentanti dell’Ufficio di Commissario per i diritti umani, Ministero delle Infrastrutture, Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio, deputati del Parlamento. Inoltre, le persone LGBT sono stati supportati dagli Ambasciatori di Gran Bretagna, Canada e Svezia, che hanno constatato l’alto livello di organizzazione e di sicurezza nei confronti dei partecipanti, anche se hanno notato la presenza di oppositori.
Manifesti ambigui.
Non mancavano le situazioni ambigue da parte dei manifestanti. Mentre la maggior parte degli attivisti cantava, portando bandiere-arcobaleno e scandiva gli slogan a sostegno della comunità LGBT – “Tutti diversi, tutti uguali”, ” Il paese è per tutti” e “Ribellati, ama, non rinunciare ai diritti”, fra di loro vi erano quelli che portavano manifesti negativamente accettati dalla società – «Fate l’amore, non la guerra civile» (“Make love, not civil war”) – ritenendo che nell’Ucraina orientale non vi sia un conflitto internazionale con la Russia, ma un conflitto interno. Altri slogan non accettati dalla maggioranza dei partecipanti alla marcia erano: “La morte alla nazione, queer ai nemici” (lo slogan patriottico trasformato “Gloria alla Nazione, morte ai nemici”), “Vàffa il vostro patriottismo”. Gli organizzatori della Marcia hanno dichiarato, che questi manifesti non sono espressione della posizione della comunità LGBT, ma rappresentano soltanto i loro autori.
Tendenza positiva.
Nel 2013 alla Marcia di uguaglianza parteciparono 20 persone circa, mentre contro furono presenti più di 1.000 persone, che provocarono scontri e pestaggi dei membri della comunità LGBT. Questa volta contro la Marcia, che contava 2,5-3 mila di partecipanti, erano meno di 100 avversari.
Cultura: scoprire la storia della nuova Ucraina attraverso la moda
È iniziata a Kyiv la mostra che racconta la moda ucraina “In Progress. Il dress-code dell’Ucraina nei tempi dell’Indipendenza.” La curatrice della mostra, una nota critica di moda Zoia Zviniatskovska, suggerisce di scoprire attraverso gli abigliamenti come è cambiata la mentalità degli ucraini negli ultimi 26 anni. L’esposizione comprende i vestiti dai designer ucraini, i costumi di scena dei musicisti popolari, i modelli che facevano parte delle sfilate di moda a Parigi, Milano e New York, così come il vestito che la moglie del presidente ucraino indossava all’inaugurazione del Capo di Stato. La moda ucraina è presentata in ordine cronologico – a partire del 1991 fino ad oggi. Inoltre, l’esposizione è separata in sezioni: il periodo fra il 1991 e il 1997 verte sulla formazione delle nuove elite e sulla fioritura della moda d’avanguardia; dal 1997 al 2010 – sulla ricerca dell’autoidentità nazionale e la crescita del glamour ucraino. La parte della mostra che riferisce al periodo dal 2010 ai tempi contemporanei racconta l’urbanismo, l’emergenza dei brand del mercato di massa e il Maidan. La mostra è in corso al Mystetskyi Arsenal (l’Arsenale artistico) fino al 6 agosto.
Lo sport: la squadra ucraina dei tuffi ha vinto 10 medaglie
La squadra ucraina dei tuffi ha concluso il Campionato Europeo, ottenendo il secondo posto nel medagliere e vincendo dieci medaglie (3 d’oro, 4 d’argento, 3 di bronzo). Fino all’ultimo giorno di gare l’Ucraina era il leader nel medagliere, ma non è riuscita a mantenere la prima posizione: la Russia ha vinto il terzo oro, e grazie alla quantità maggiore dei premi in argento ha superato la squadra blu e gialla nella lotta per il primo posto.
I vincitori di medaglie d’oro della squadra ucraina sono Ilya Kvasha, il duo di Olexander Gorshkovozov e Maxim Dolgov ed Anna Pysmenska.
La nostra selezione dei materiali in inglese dai media ucraini
I reportage
«Come è stato il KyivPride-2017 »– servizio fotografico di UNIAN
«2500 persone hanno partecipato alla « Marcia dell’Uguaglianza a Kyiv» – reportage di Hromadske International
«750 mila bambini possono rimanere senza l’accesso all’acqua potabile – UNICEF» – UNIAN
«Rapiti nel Donbas » – UNIAN
Le opinioni
«Perchè la Russia cambia la composizione etnica della popolazione in Crimea » – dalla rubrica di Andriy Klymenko per UNIAN
«Il retrogusto della protesta » – dalla rubrica di Ihor Solovey per «Livyi bereh» sulle proteste in Russia
I materiali analitici
«Come funziona la macchina di riciclaggio dei soldi russa » – materiali analitici di Hromadske International
« Il giorno della Russia come un simbolo della schizofrenia propagandistica » – Liviy bereh
Editing e correzione bozza a cura di “EuromaidanPr Italia”