Giorno 178: esplosioni in Crimea, rischio di disconnessione della centrale di Zaporizhzhia dalla rete, massicci attacchi su Kharkiv

Le esplosioni nei siti militari in Crimea. Il 9 agosto, nella Crimea occupata, una serie di esplosioni è avvenuta in una base aerea militare a Novofedorivka, vicino alla città di Saky. Secondo l’intelligence militare britannica, la Russia ha perso almeno otto aerei militari nell’incidente. L’Ucraina non si è ufficialmente assunta la responsabilità degli attacchi in Crimea. La settimana scorsa, più esplosioni sono avvenute nella penisola occupata.

Il 16 agosto, nel villaggio Qalay (Azovske) nel distretto di Dzhankoy ha preso fuoco una base militare russa, causando un’esplosione in un deposito di munizioni. Nella città di Dzhankoy, è avvenuto un incendio in una stazione di trasformazione. Lo stesso giorno, le esplosioni sono state sentite in una base aerea militare russa a Gvardiyske. Il 18 agosto, sono state registrate esplosioni vicino a Kerch e in un aeroporto militare “Belbek” nei pressi di Sevastopol, una delle principali basi aeree militari russe nella penisola occupata. Il 20 agosto, un’altra esplosione ha colpito Sevastopol. Secondo le autorità di occupazione, è stato abbattuto un drone sopra il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero.

“La Crimea è un territorio sovrano ucraino. La graduale demilitarizzazione e la successiva deoccupazione della penisola è all’ordine del giorno,” ha twittato il Segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale Oleksiy Danilov il 19 agosto.  

La Russia si prepara a disconnettere la centrale di Zaporizhzhia dalla rete elettrica ucraina. “Le forze di occupazione russe stiano pianificando di spegnere i blocchi di alimentazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e di scollegarli dalla rete elettrica ucraina,” ha reso noto la compagnia nucleare statale ucraina Energoatom il 19 agosto. “Attualmente l’esercito russo è alla ricerca di forniture di carburante per i generatori diesel che dovrebbero essere accesi dopo lo stop dei blocchi di produzione dalle forniture esterne di energia, per alimentare i sistemi di raffreddamento del carburante nucleare,” si legge nel messaggio. La centrale opera rischiando di violare gli standard di sicurezza relativi a radiazioni e incendi, ha aggiunto Energoatom.

Massicci attacchi su Kharkiv registrano uno dei più alti numeri di vittime in un giorno. La sera del 17 agosto e la mattina del 18 agosto, la Russia ha lanciato una serie di massicci attacchi missilistici su Kharkiv. Almeno 24 persone sono state uccise e almeno 42 altre sono rimaste ferite. “È stata una delle notti più tragiche per la regione di Kharkiv dall’inizio della guerra,” ha detto il capo dell’amministrazione regionale militare di Kharkiv Oleh Syniehubov.

Nel corso di uno degli attacchi sferrati il 17 agosto, un missile russo Iskander ha centrato un edificio residenziale di tre piani nel quartiere Saltivskyi. Almeno 18 abitanti sono stati uccisi e altri 17 sono stati feriti. Secondo l’amministrazione regionale militare di Kharkiv, il palazzo distrutto è un ex dormitorio per persone con disabilità uditiva, dove alcune di loro sono rimaste a viverci.

Poco probabili guadagni territoriali significativi della Russia nei prossimi mesi – ISW. “Le operazioni offensive russe nell’Ucraina dell’est hanno probabilmente esaurito lo slancio limitato che hanno preso a fine luglio (quando la Russia ha guadagnato territori intorno a Bakhmut e Avdiivka) e sono al loro culmine,” afferma il centro di analisi americano Institute for the Study of War (ISW) in un rapporto del 21 agosto. Le forze russe hanno dimostrato una continua incapacità di convertire i piccoli guadagni tattici in successi operativi, un fallimento che probabilmente impedirà alla Russia di fare i significativi avanzamenti territoriali nei prossimi mesi, a meno che ci siano notevoli cambiamenti sul campo di battaglia, prosegue l’ISW

La Russia è responsabile dell’uccisione dei prigionieri di guerra ucraini a Olenivka, afferma Institute for the Study of War. “Secondo le stime dell’ISW, le forze russe sono responsabili dell’uccisione di 53 prigionieri di guerra ucraini in un’esplosione il 28 luglio in una prigione ad Olenivka nella regione di Donetsk controllata dai russi,” ad affermarlo il centro di analisi americano Institute for the Study of War (ISW), in un rapporto del 1° agosto. “L’ISW sostiene che la Russia è responsabile di questo attacco ai prigionieri di guerra ucraini in violazione delle Convenzioni di Ginevra,” si legge nel rapporto.

Nella notte tra il 28 e il 29 luglio, un’esplosione ha distrutto una baracca in un’ex colonia penale a Olenivka, nel territorio occupato nella regione di Donetsk, dove sono stati tenuti i prigionieri di guerra ucraini. Sono stati uccisi oltre 50 prigionieri di guerra. Lo si apprende dalle fonti russe. Subito dopo l’esplosione, la Russia ha incolpato l’Ucraina per aver colpito la prigione con i lanciarazzi americani Himars e per aver deliberatamente ucciso i militari ucraini. 

L’Institute for the Study of War cita due funzionari americani che hanno confermato al giornale “Politico” restando anonimi che non è stata trovata nessuna traccia dei sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità Himars sul posto della prigione. Le immagini satellitari e altre immagini del luogo mostrano che l’attacco ha solo danneggiato un edificio, senza che avesse fatto collassare le pareti della struttura e senza che ciò avesse lasciato dei crateri da impatto in vicinanza del sito. Tutto ciò suggerisce che la prigione è stata distrutta a seguito di un attacco ad alta precisione, o da ordigni incendiari o esplosivi collocati dentro l’edificio, prosegue il centro analitico. Uno dei funzionari americani ha affermato a “Politico” che “le evidenze dimostrano che l’attacco non è stato effettuato da Kyiv.” 

Secondo l’intelligence ucraina, i russi hanno ucciso i prigionieri di guerra per nascondere le torture ed esecuzioni da loro eseguite. Il Procuratore generale dell’Ucraina Andriy Kostin riferendosi alle conclusioni preliminari degli esperti internazionali, ha detto che le forze russe hanno usato le armi termobariche per uccidere i prigionieri di guerra ucraini a Olenivka.

Le storie da Makariv e Motyzhyn, le cittadine nei pressi di Kyiv sopravvissute all’occupazione russa. Il podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) racconta la storia di Olha Sukhenko, la sindaca del villaggio Motyzhyn che, con suo marito e suo figlio, è stata torturata e uccisa dai militari russi. Il team del podcast ha visitato il villaggio e ha parlato con chi la conosceva. L’episodio è disponibile in lingua inglese a questo link.

Il ricatto nucleare della Russia a Enerhodar come strumento di guerra. Un video-servizio “Ucraina in fiamme” (Ukraine in Flames), disponibile in lingua inglese a questo link.

Come funziona la propaganda russa in Italia? Un video-servizio “Ucraina in fiamme” (Ukraine in Flames), disponibile in lingua inglese a questo link.

Premiato al festival di Locarno un film ucraino. Il film fiction ucraino “How is Katia?” (Come sta Katia?) si è aggiudicato due premi al Locarno Film Festival in Svizzera. Il lungometraggio d’esordio di Chrystyna Tynkevych, che concorreva nella sezione “Cineasti del presente”, ha vinto il Premio speciale della giuria “Ciné+” e il Pardo per l’interpretazione femminile dell’attrice protagonista Anastasia Karpenko. Il film racconta la storia di un’infermiera d’ambulanza che ha perso una figlia e che cerca di andare avanti in una società che sembra priva di etica. Guardate anche il tralier del film e leggete un’intervista di Cineuropa alla regista.

Foto: Evos Film. L’attrice protagonista Anastasia Karpenko sul set del film “How is Katia?” premiato al festival di Locarno.