Giorno 227: controffensiva ucraina nel sud e nell’est, attacco russo con droni kamikaze a Bila Tserkva, premio Nobel per la Pace

Avanza la controffensiva ucraina. Le truppe ucraine hanno riconquistato un totale di 1.534 città e villaggi nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Mykolayiv, Kharkiv e Kherson. È quanto affermato dal vice capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Kyrylo Tymoshenko il 4 ottobre.

La regione di Donetsk. Le Forze Armate ucraine hanno completamente ripulito Lyman dalle unità russe. Lo ha reso noto il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi il 2 ottobre.

Secondo l’intelligence militare britannica, Lyman è importante dal punto di vista operazionale perché domina le strade chiave che attraversano il fiume Siverskyi Donets, dietro il quale la Russia stava tentando di consolidare le sue difese.

In più, la ritirata russa da Lyman rappresenta una sconfitta significativa, visto che Lyman si trova nella regione di Donetsk, che la Russia ha presumibilmente mirato a “liberare” e tentato di annettere illegalmente, prosegue il Ministero della difesa britannico.

Il 30 settembre, il Presidente Zelenskyi ha confermato che le Forze Armate ucraine avevano liberato Yampil nella regione di Donetsk.

Il sud. I video postati sui social il 4 ottobre dimostrano che le truppe ucraine hanno ripreso il controllo di diversi città e villaggi nella regione di Kherson. Sono stati deoccupati Davydiv Brid, Starosillya, Arkhanhelske e Velyka Oleksandrivka. È quanto affermano i militari ucraini impegnati su questo asse.

Il 2 ottobre, le Forze Armate ucraine hanno avviato una nuova fase di operazioni offensive nella regione di Kherson. Lo ha riferito l’intelligence britannica in un aggiornamento rilasciato dal Ministero della difesa il 6 ottobre. A partire dal 2 ottobre, le truppe ucraine sono avanzate di 20 chilometri oltre le linee russe nella regione di Kherson, guadagnando terreno principalmente lungo la riva orientale del fiume Inhulets e sulla riva occidentale del Dnipro, ma senza minacciare le principali posizioni difensive russe, prosegue l’intelligence britannica. 

La regione di Kharkiv. Le Forze Armate ucraine hanno ripreso il controllo del villaggio di Borova del distretto di Izyum nella regione di Kharkiv e di una parte del comune (hromada) di Borova. Lo ha reso noto il consiglio comunale di Borova il 3 ottobre.

La settimana precedente, le truppe ucraine hanno riconquistato il villaggio di Pisky-Radkivski dello stesso comune. Il 27 settembre, il capo dell’amministrazione regionale militare di Kharkiv, Oleh Synehubov, ha confermato che è stata deoccupata la città di Kupyansk-Vuzlovyi sulla sponda sinistra del fiume Oskil.

La regione di Luhansk. “È iniziata la deoccupazione della regione di Luhansk,” è quanto affermato dal capo dell’amministrazione regionale militare di Luhansk, Serhiy Gaidai, il 5 ottobre. “Alcuni centri abitati sono stati liberati dall’esercito russo. Le Forze Armate ucraine già sventolano la bandiera ucraina lì. [La deoccupazione] continua,” ha detto Gaidai. Non ha tuttavia precisato quali centri abitati fossero tornati sotto il controllo ucraino.  

Attacco russo con droni kamikaze a Bila Tserkva. Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre, la Russia ha attaccato Bila Tserkva nella regione di Kyiv con i droni kamikaze. Ha colpito tre siti dell’infrastruttura critica, causando un incendio, che è stato estinto, ha detto il capo dell’amministrazione regionale militare di Kyiv, Oleksiy Kuleba.

Sei droni hanno colpito dei bersagli, sono state registrate sei esplosioni. Una persona è rimasta ferita. Le forze russe hanno lanciato un attacco con un totale di 12 droni dal sud dell’Ucraina. Sei droni sono stati abbattuti dalle forze missilistiche e di difesa antiaerea, e dall’Aeronautica ucraina. Sei altri droni hanno raggiunto Bila Tserkva nella regione di Kyiv.

“Il bersaglio è difficile da abbattere perché non è di grandi dimensioni: l’apertura alare è di 2.5 metri, il peso è di 200 chilogrammi, e la capacità di un carico utile è di 40 chilogrammi. È paragonabile a un colpo d’artiglieria che vola a 120 chilometri all’ora e guadagna ancora velocità mentre scende per colpire un obiettivo,” spiega il portavoce del comando dell’Aeronautica militare delle Forze Armate ucraine, Yuriy Ignat.

“L’Iran sostiene che il raggio d’azione dell’aeromobile a pilotaggio remoto è di 2.500 chilometri. Comunque, gli esperti mettono in dubbio la portata dichiarata del drone kamikaze, visto che il suo peso e la sua velocità comportano un corrispondente consumo di carburante, ed alla luce di alcuni altri fattori. Affermano invece che può volare a circa 1,000 chilometri,” ha detto Yuriy Ignat.

Mentre l’attacco a Bila Tserkva è stato effettuato dai droni che hanno volato dal sud, gli ulteriori attacchi possono arrivare anche da altre direzioni, se la Russia li ha dispiegati nella Crimea occupata e in Belarus: è quanto ha affermato il portavoce del comando dell’Aeronautica militare delle Forze Armate ucraine.

I droni iraniani rappresentano una nuova minaccia per le forze di difesa ucraine, ha detto Ignat. Le Forze Armate ucraine hanno bisogno dei mezzi di difesa antiaerea, in particolare di cannoni e mitragliatrici pesanti capaci di distruggere i droni da varie distanze.

Le reazioni contrastanti al premio Nobel per la Pace. Il premio Nobel per la Pace del 2022 è stato assegnato all’Ong ucraina per i diritti umani Center for Civil Liberties, a un attivista bielorusso nonché presidente del gruppo per i diritti umani Viasna incarcerato in Belarus, Ales Bialiatski, e al gruppo dei diritti umani russo Memorial.

In Ucraina, il Premio Nobel conferito a un laureato ucraino per la prima volta, è stato accolto con gioia per l’apprezzamento degli sforzi compiuti dalla nota Ong ucraina nel campo della tutela dei diritti umani. Allo stesso tempo, molte voci hanno anche espresso indignazione per la decisione del Comitato di Nobel di “riunire” i tre Paesi premiandoli insieme. 

“È inappropriato riunire [gli ucraini] con i bielorussi ed i russi, in quanto ciò attualizza il mito russo dei ‘tre popoli fratelli’ che è alla base della guerra attuale contro l’Ucraina,” ha detto uno storico nonché ex presidente dell’Istituto ucraino della memoria nazionale Volodymyr Vyatrovych.

“Abbiamo punti di vista diversi,” afferma Ihor Kozlovskyi, filosofo, professore, membro del consiglio direttivo del Center for Civil Liberties, ex prigioniero del Cremlino. “Ci siamo emozionati, ci offende che il Comitato Nobel abbia riunito ucriani, russi e bielorussi. Non abbiamo niente contro i laureati russi e bielorussi di quest’anno. Hanno combattuto e continuano a combattere contro i regimi totalitari. Ma la narrazione che siamo popoli fratelli ci offende,” ha detto Kozlovskyi all’emittente televisiva ucraina Espreso.  

Quali sono le origini culturali della disinformazione e della propaganda russa? L’episodio del podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) è disponibile in lingua inglese a questo link.

La Russia potrebbe davvero usare le armi nucleari in Ucraina? Un’intervista a Valeriy Chaly, il Presidente del Consiglio direttivo dell’Ukraine Crisis Media Center nonché l’Ambasciatore ucraino negli Stati Uniti (dal 2015 al 2019) nell’ambito di un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme), è al minuto 06:53. Il video è disponibile in lingua inglese a questo link.

Rimuovere i monumenti per liberarsi dal colonialismo russo. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: Servizio statale di emergenza dell’Ucraina. Un soccorritore tiene in mano un’icona spazzata via dall’onda d’urto. Il 6 ottobre sette missili russi hanno centrato i palazzi residenziali a Zaporizhzhia. Almeno 20 persone sono state uccise, e più di 50 palazzi sono rimasti danneggiati. Nelle ultime settimane, gli attacchi russi stanno prendendo di mira la città sud-orientale di Zaporizhzhia.